Questo elaborato vuole percorrere un tratto della storia del giornalismo e della letteratura del Novecento attraverso le opere di Oriana Fallaci, una donna che ha saputo essere protagonista del suo tempo e della storia che lo ha attraversato. Il percorso trova il suo inizio nel concetto di reportage giornalistico, dalla sua storia come tipologia di narrazione e dalle condizioni che ne hanno permesso la nascita e l’evoluzione. In particolare, viene analizzato il reportage di guerra e come questo abbia avuto un ruolo di primo piano nella stampa, creando un nuovo modo di fare giornalismo, la cui genesi è dovuta e accompagnata dalla rivoluzione delle tecniche di informazione e dalla libertà concessa alla figura del giornalista. Viene approfondito inoltre il concetto di New Journalism americano, nei suoi aspetti formali e nelle influenze che ha avuto nella narrativa, e il contributo che le donne hanno saputo dare alla storia del giornalismo italiano. Nella seconda parte viene dato ampio spazio all’ analisi e al confronto dei testi dell’autrice, in particolare Niente e così sia (1969) e Insciallah (1990), i quali si occupano della guerra in Vietnam e della missione italiana in Libano. Analizzando la vita della Fallaci emerge una chiara tensione, dapprima nascosta e poi sempre più esplicita, verso la letteratura. Il passaggio da giornalismo a letteratura quindi è oggetto dell’analisi, cercando un rapporto tra i testi da lei pubblicati come reportage e le sue opere puramente narrative. La guerra è il teatro principale della vita della scrittrice fiorentina, dalla sua adolescenza alla vecchiaia, passando per i fronti più importanti del secondo 900, il Vietnam, l’America delle rivolte razziali, il Messico, il Pakistan, la guerra del Golfo, il Libano e molti altri paesi, fino all'attentato del 2001 a New York, la città dove aveva scelto di vivere, che la toccherà profondamente e la riporterà alla centro del dibattito internazionale per le sue opinioni anti-islamiche. Infine, la sua guerra personale, contro la malattia che l’ha portata alla morte. La guerra e il romanzo sono quindi i due elementi che contraddistinguono la vita di una donna che ha saputo dare una chiave di lettura nuova sia al giornalismo che alla letteratura del secondo Novecento, pur mantenendosi libera e autonoma da ogni etichetta.

La guerra e il romanzo in Oriana Fallaci

Trevisan, Maria
2020/2021

Abstract

Questo elaborato vuole percorrere un tratto della storia del giornalismo e della letteratura del Novecento attraverso le opere di Oriana Fallaci, una donna che ha saputo essere protagonista del suo tempo e della storia che lo ha attraversato. Il percorso trova il suo inizio nel concetto di reportage giornalistico, dalla sua storia come tipologia di narrazione e dalle condizioni che ne hanno permesso la nascita e l’evoluzione. In particolare, viene analizzato il reportage di guerra e come questo abbia avuto un ruolo di primo piano nella stampa, creando un nuovo modo di fare giornalismo, la cui genesi è dovuta e accompagnata dalla rivoluzione delle tecniche di informazione e dalla libertà concessa alla figura del giornalista. Viene approfondito inoltre il concetto di New Journalism americano, nei suoi aspetti formali e nelle influenze che ha avuto nella narrativa, e il contributo che le donne hanno saputo dare alla storia del giornalismo italiano. Nella seconda parte viene dato ampio spazio all’ analisi e al confronto dei testi dell’autrice, in particolare Niente e così sia (1969) e Insciallah (1990), i quali si occupano della guerra in Vietnam e della missione italiana in Libano. Analizzando la vita della Fallaci emerge una chiara tensione, dapprima nascosta e poi sempre più esplicita, verso la letteratura. Il passaggio da giornalismo a letteratura quindi è oggetto dell’analisi, cercando un rapporto tra i testi da lei pubblicati come reportage e le sue opere puramente narrative. La guerra è il teatro principale della vita della scrittrice fiorentina, dalla sua adolescenza alla vecchiaia, passando per i fronti più importanti del secondo 900, il Vietnam, l’America delle rivolte razziali, il Messico, il Pakistan, la guerra del Golfo, il Libano e molti altri paesi, fino all'attentato del 2001 a New York, la città dove aveva scelto di vivere, che la toccherà profondamente e la riporterà alla centro del dibattito internazionale per le sue opinioni anti-islamiche. Infine, la sua guerra personale, contro la malattia che l’ha portata alla morte. La guerra e il romanzo sono quindi i due elementi che contraddistinguono la vita di una donna che ha saputo dare una chiave di lettura nuova sia al giornalismo che alla letteratura del secondo Novecento, pur mantenendosi libera e autonoma da ogni etichetta.
2020-03-09
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/6505