Valerio Evangelisti è l'autore che ha dato vita nei suoi romanzi a Nicolas Eymerich inquisitore generale di Aragona, protagonista di un lungo ciclo di romanzi di genere molto popolari. Viene definito da Wu Ming uno scrittore della New Italian Epic perché contiene nella sua produzione opere che si collocano fuori dal tempo, che consentono un “ritorno al futuro”. Una delle particolarità di questi romanzi è quella di possedere oltre a un aspetto più superficiale d'intrattenimento, un'intelaiatura ben studiata soprattutto per quanto riguarda gli scenari e la caratterizzazione dei personaggi. Per capire queste dinamiche è utile affidarsi alle parole dell'autore partendo dalla raccolta di saggi Alphaville e approfondendo nell'analisi del delicato lavoro di composizione delle sue opere. In questo modo si riuscirà a comprendere il motivo che porta il lettore a sentirsi così vicino al personaggio dell'inquisitore, a intuire i meccanismi letterari che riescono a colpire nel profondo fino a penetrare nell'inconscio, attingendo a un passato epico e archetipico. Fondamentale in questo processo è servirsi di teorie antropologiche e psicologiche, ponendo l'attenzione alle opere di Jung e dei teorici post-junghiani, ben conosciuti e studiati dall'autore. Sono queste le materie dalle quali Evangelisti attinge per comporre una narrazione che si serve dell'inconscio profondo e dei suoi archetipi, traendo spunto in particolare dalle opere di Jung, Wilhelm Reich, Erich Neumann, Robert Graves e James Frazer.

Valerio Evangelisti, il ciclo di Eymerich e il romanzo dell'inconscio.

Carraro, Elisabetta
2014/2015

Abstract

Valerio Evangelisti è l'autore che ha dato vita nei suoi romanzi a Nicolas Eymerich inquisitore generale di Aragona, protagonista di un lungo ciclo di romanzi di genere molto popolari. Viene definito da Wu Ming uno scrittore della New Italian Epic perché contiene nella sua produzione opere che si collocano fuori dal tempo, che consentono un “ritorno al futuro”. Una delle particolarità di questi romanzi è quella di possedere oltre a un aspetto più superficiale d'intrattenimento, un'intelaiatura ben studiata soprattutto per quanto riguarda gli scenari e la caratterizzazione dei personaggi. Per capire queste dinamiche è utile affidarsi alle parole dell'autore partendo dalla raccolta di saggi Alphaville e approfondendo nell'analisi del delicato lavoro di composizione delle sue opere. In questo modo si riuscirà a comprendere il motivo che porta il lettore a sentirsi così vicino al personaggio dell'inquisitore, a intuire i meccanismi letterari che riescono a colpire nel profondo fino a penetrare nell'inconscio, attingendo a un passato epico e archetipico. Fondamentale in questo processo è servirsi di teorie antropologiche e psicologiche, ponendo l'attenzione alle opere di Jung e dei teorici post-junghiani, ben conosciuti e studiati dall'autore. Sono queste le materie dalle quali Evangelisti attinge per comporre una narrazione che si serve dell'inconscio profondo e dei suoi archetipi, traendo spunto in particolare dalle opere di Jung, Wilhelm Reich, Erich Neumann, Robert Graves e James Frazer.
2014-03-05
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/4541