Questa tesi di traduzione dal russo della sceneggiatura del film di Elem Klimov “Benvenuti ovvero vietato l'ingresso agli estranei” (1964), rappresentativa del “nuovo corso” sovietico degli anni del disgelo, intende fornire un breve compendio storico-culturale del periodo in cui Nikita Chruščëv fu alla guida dell'Unione Sovietica. La traduzione è preceduta da un'introduzione generale, articolata in tre parti. Nella prima viene affrontato il tema storico delle riforme e della politica interna di Chruščëv, che cerca di rinnovare dall'alto una situazione ormai al collasso. Nella seconda parte si affronta il rapporto degli intellettuali con il potere, segnato inizialmente da una forte diffidenza nell'esprimere le proprie opinioni, per approdare infine a una stagione culturale eccezionale e irripetibile, che si infrangerà alla metà degli anni '60 con il “ritorno ai ranghi” della politica brežneviana. Nella terza parte si affrontano infine i cambiamenti nella cinematografia del disgelo, che rinnova i canoni stilistici e tematici del periodo precedente e presenta un nuovo interesse per l'individuo, per la rivisitazione storica in chiave personale e per la quotidianità con tutte le sue imperfezioni, in stridente contrasto con la pomposità dell'arte socialista. Non ultimo il rinnovamento della commedia ironica, che va a colpire gli stereotipi socialisti in maniera leggera o farsesca, secondo modalità esemplarmente riprodotte dalla sceneggiatura del film di Klimov qui tradotta.
"Benvenuti ovvero divieto di accesso". Il film di E. Klimov e l'intelligencija sovietica negli anni del disgelo
Pizzolitto, Dafne
2019/2020
Abstract
Questa tesi di traduzione dal russo della sceneggiatura del film di Elem Klimov “Benvenuti ovvero vietato l'ingresso agli estranei” (1964), rappresentativa del “nuovo corso” sovietico degli anni del disgelo, intende fornire un breve compendio storico-culturale del periodo in cui Nikita Chruščëv fu alla guida dell'Unione Sovietica. La traduzione è preceduta da un'introduzione generale, articolata in tre parti. Nella prima viene affrontato il tema storico delle riforme e della politica interna di Chruščëv, che cerca di rinnovare dall'alto una situazione ormai al collasso. Nella seconda parte si affronta il rapporto degli intellettuali con il potere, segnato inizialmente da una forte diffidenza nell'esprimere le proprie opinioni, per approdare infine a una stagione culturale eccezionale e irripetibile, che si infrangerà alla metà degli anni '60 con il “ritorno ai ranghi” della politica brežneviana. Nella terza parte si affrontano infine i cambiamenti nella cinematografia del disgelo, che rinnova i canoni stilistici e tematici del periodo precedente e presenta un nuovo interesse per l'individuo, per la rivisitazione storica in chiave personale e per la quotidianità con tutte le sue imperfezioni, in stridente contrasto con la pomposità dell'arte socialista. Non ultimo il rinnovamento della commedia ironica, che va a colpire gli stereotipi socialisti in maniera leggera o farsesca, secondo modalità esemplarmente riprodotte dalla sceneggiatura del film di Klimov qui tradotta.File | Dimensione | Formato | |
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