L’Éducation sentimentale di Flaubert può essere letta come un laboratorio di idee e visioni su un mondo in collasso, quello della Francia post-rivoluzionaria, che di lì a poco diverrà il mondo decadente, malinconico, frustrato e senza dèi dell’Europa primonovecentesca. Il romanzo è attraversato da un senso di perenne e monotono fluire dell’esistenza, legato al presentimento della caducità del tutto. Nel primo capitolo viene analizzato il concetto di realtà nella poetica di Flaubert, in relazione soprattutto a L’Éducation. Flaubert utilizza delle strategie retoriche per rendere la realtà in termini non naturalistici e anti-drammatici, attive principalmente sul piano della narrazione e su quello della descrizione. Nel secondo capitolo mostro che l’effetto di realtà “implosa”, tipica della Krisis, ha nel protagonista Frédéric il proprio perno percettivo. Frédéric è un anti-eroe: inattivo, scollegato dal reale storico e preda di desideri materico-sensuali, che nascono e si esauriscono in sé stessi. La rêverie è il suo stato d’essere principale, giacché gli permette di semplificare al massimo il proprio rapporto con la realtà (divenuta indecifrabile e deludente) e di rinviare senza fine la soddisfazione del proprio desiderio. Nel terzo capitolo mi soffermo sulla presentazione degli oggetti ne L’Éducation sentimentale, letta alla luce della decontestualizzazione orlandiana. Nell’opera si trovano numerose descrizioni di stoffe, abiti, interni borghesi, oggetti dall’alto valore diegetico e simbolico (es. il “coffret” di Mme Arnoux). L’affollamento di questi elementi ha un legame specifico con la rappresentazione dello sfondo borghese nel romanzo, nonché con il dispositivo della rêverie e con il senso di caducità.

Oggetti, rêveries, caducità. Una lettura de L’Éducation sentimentale

De Toni, Emmanuela
2024/2025

Abstract

L’Éducation sentimentale di Flaubert può essere letta come un laboratorio di idee e visioni su un mondo in collasso, quello della Francia post-rivoluzionaria, che di lì a poco diverrà il mondo decadente, malinconico, frustrato e senza dèi dell’Europa primonovecentesca. Il romanzo è attraversato da un senso di perenne e monotono fluire dell’esistenza, legato al presentimento della caducità del tutto. Nel primo capitolo viene analizzato il concetto di realtà nella poetica di Flaubert, in relazione soprattutto a L’Éducation. Flaubert utilizza delle strategie retoriche per rendere la realtà in termini non naturalistici e anti-drammatici, attive principalmente sul piano della narrazione e su quello della descrizione. Nel secondo capitolo mostro che l’effetto di realtà “implosa”, tipica della Krisis, ha nel protagonista Frédéric il proprio perno percettivo. Frédéric è un anti-eroe: inattivo, scollegato dal reale storico e preda di desideri materico-sensuali, che nascono e si esauriscono in sé stessi. La rêverie è il suo stato d’essere principale, giacché gli permette di semplificare al massimo il proprio rapporto con la realtà (divenuta indecifrabile e deludente) e di rinviare senza fine la soddisfazione del proprio desiderio. Nel terzo capitolo mi soffermo sulla presentazione degli oggetti ne L’Éducation sentimentale, letta alla luce della decontestualizzazione orlandiana. Nell’opera si trovano numerose descrizioni di stoffe, abiti, interni borghesi, oggetti dall’alto valore diegetico e simbolico (es. il “coffret” di Mme Arnoux). L’affollamento di questi elementi ha un legame specifico con la rappresentazione dello sfondo borghese nel romanzo, nonché con il dispositivo della rêverie e con il senso di caducità.
2024-03-15
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/17364