L'elaborato è incentrato sulle norme a tutela della donna, con particolare riferimento ai contenuti e agli attori di tutela previsti dalla “Legge sulla violenza domestica" nel 2016. Dopo un’introduzione e dopo aver delineato il metodo di lavoro, il primo capitolo propone una breve panoramica storica sulla condizione femminile e la legislazione a tutela della donna fino all’epoca repubblicana. Il secondo capitolo ricostruisce la storia della normativa sul divorzio, dalla prima metà del 1900, fino alla “Legge sul matrimonio” del 1950, la quale estende anche alle donne il diritto di richiedere il divorzio. Vengono quindi prese in esame gli articoli rilevanti del Codice civile del 2021, con particolare attenzione all’articolo 1077, il quale sembra dare priorità all’unità familiare, introducendo un periodo di ripensamento dopo l’istanza di divorzio. Il terzo capitolo, dopo aver introdotto la definizione e il contesto sociale della violenza domestica in Cina, presenta i contenuti della “Legge sulla violenza domestica" nel 2016, anche con riferimento all’analisi condotta da D’Attoma (2022). Il lavoro prosegue con l’analisi linguistica del testo di legge, basata sulle liste di frequenza prodotte mediante SketchEngine. Vengono evidenziati gli strumenti utilizzati per esprimere il divieto alla violenza e il diritto alla tutela, i quali constano soprattutto di modali deontici, espressioni negative e altri strumenti lessicali inerenti i concetti di limite e contrasto. Infine, viene analizzata la lista dei nomi e dei verbi a maggior frequenza nel testo di legge; per quanto riguarda i verbi, spicca la pervasività di给予 jǐyǔ ‘fornire’, il quale enfatizza l’obbligo dello stato e della società di prestare interventi di educazione all’autocritica (批评教育pīpíng jiàoyù). Vengono infine individuati gli attori che il testo di legge pone a contrasto della violenza domestica, fra i quali compaiono, oltre agli organi di governo in tutti i livelli dell’amministrazione, anche le unità di lavoro e istituzioni quali le scuole, gli ospedali, le associazioni, i sindacati, delineando la tutela della donna come dovere condiviso dalla società nella sua interezza.

La tutela femminile nella Cina contemporanea: Dalla Legge sul matrimonio del 1950 alla Legge sulla violenza domestica del 2016

Di Ruocco, Rossella
2024/2025

Abstract

L'elaborato è incentrato sulle norme a tutela della donna, con particolare riferimento ai contenuti e agli attori di tutela previsti dalla “Legge sulla violenza domestica" nel 2016. Dopo un’introduzione e dopo aver delineato il metodo di lavoro, il primo capitolo propone una breve panoramica storica sulla condizione femminile e la legislazione a tutela della donna fino all’epoca repubblicana. Il secondo capitolo ricostruisce la storia della normativa sul divorzio, dalla prima metà del 1900, fino alla “Legge sul matrimonio” del 1950, la quale estende anche alle donne il diritto di richiedere il divorzio. Vengono quindi prese in esame gli articoli rilevanti del Codice civile del 2021, con particolare attenzione all’articolo 1077, il quale sembra dare priorità all’unità familiare, introducendo un periodo di ripensamento dopo l’istanza di divorzio. Il terzo capitolo, dopo aver introdotto la definizione e il contesto sociale della violenza domestica in Cina, presenta i contenuti della “Legge sulla violenza domestica" nel 2016, anche con riferimento all’analisi condotta da D’Attoma (2022). Il lavoro prosegue con l’analisi linguistica del testo di legge, basata sulle liste di frequenza prodotte mediante SketchEngine. Vengono evidenziati gli strumenti utilizzati per esprimere il divieto alla violenza e il diritto alla tutela, i quali constano soprattutto di modali deontici, espressioni negative e altri strumenti lessicali inerenti i concetti di limite e contrasto. Infine, viene analizzata la lista dei nomi e dei verbi a maggior frequenza nel testo di legge; per quanto riguarda i verbi, spicca la pervasività di给予 jǐyǔ ‘fornire’, il quale enfatizza l’obbligo dello stato e della società di prestare interventi di educazione all’autocritica (批评教育pīpíng jiàoyù). Vengono infine individuati gli attori che il testo di legge pone a contrasto della violenza domestica, fra i quali compaiono, oltre agli organi di governo in tutti i livelli dell’amministrazione, anche le unità di lavoro e istituzioni quali le scuole, gli ospedali, le associazioni, i sindacati, delineando la tutela della donna come dovere condiviso dalla società nella sua interezza.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/9859