Il lavoro di tesi è focalizzato sulla valutazione della sostenibilità nel campo dell’edilizia, in particolare per quanto riguarda l’applicazione del principio “Do No Significant Harm” (DNSH) nei progetti nazionali finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo principio, visto in un’ottica di integrazione con i Criteri Minimi Ambientali (CAM), è di fondamentale importanza, in quanto prerogativa per accedere ai fondi del Dispositivo di Ripresa e Resilenza, e prevede che tutti gli investimenti proposti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) non arrechino nessun danno significativo all’ambiente. La metodologia di lavoro prevede un’analisi dello stato dell’arte a partire dalle principali tappe normative e i regolamenti, dal livello internazionale a quello nazionale, che hanno portato alla nascita del Principio “Do No Significant Harm” (DNSH). Inoltre, vengono analizzate le linee guida nazionali e internazionali disponibili per l’applicazione del principio DNSH nel campo dell’edilizia. La parte sperimentale prevista riguarda l’analisi critica delle procedure per la stesura della relazione DNSH e della relazione dei Criteri Minimi Ambientali (CAM) attraverso un caso di studio relativo alla demolizione e ricostruzione di una scuola nel vicentino (in collaborazione con la società Nexteco SRL presso cui è stato svolto un tirocinio extra-curriculare), ponendo in evidenza gli strumenti normativi e metodologici esistenti e le principali criticità. Facendo riferimento al caso studio, un obiettivo specifico di questo lavoro è quello di realizzare un approfondimento sul criterio “Economia Circolare” e sulla Prassi di Riferimento (UNI-PdR 75:2020) che definisce una metodologia per la decostruzione selettiva e il recupero dei rifiuti, andando a valutare le modalità di applicazione e identificando eventuali complessità legate al quadro normativo attuale. Questa prassi risulta essere uno strumento fondamentale in quanto definisce le condizioni affinché il prodotto secondario abbia un mercato rispettando in questo modo i vincoli imposti dalla Tassonomia. Da questo lavoro di tesi, per quanto concerne l’obiettivo Economia Circolare, ci si aspetta una conformità ai vincoli presenti nella Linea Guida per il principio DNSH ovvero che almeno il 70% (in termini di peso) dei rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi prodotti in cantiere è preparato per il riutilizzo, il riciclaggio e altri tipi di recupero di materiale. Questo però non basta per sottostare ai vincoli imposti dalla Tassonomia (art. 13) in quanto per parlare di circolarità e al contempo non generare un impatto ambientale, bisogna che i prodotti secondari, derivati dal riciclo dei materiali di demolizione, presentino delle condizioni favorevoli nel mercato. L’uso della Prassi di Riferimento UNI-PdR 75:2020 in questo ambito risulta una novità importante per la generazione di materiali da demolizione dai quali si possano generare delle materie prime secondarie con un valore di mercato.

Sostenibilità nel campo dell’edilizia: analisi critica dell’implementazione dell’obiettivo “Economica Circolare” richiesto dalla Tassonomia Europea e per il rispetto del Principio DNSH attraverso il caso studio di una ricostruzione di un edificio scolastico

Spinelli, Matteo
2024/2025

Abstract

Il lavoro di tesi è focalizzato sulla valutazione della sostenibilità nel campo dell’edilizia, in particolare per quanto riguarda l’applicazione del principio “Do No Significant Harm” (DNSH) nei progetti nazionali finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo principio, visto in un’ottica di integrazione con i Criteri Minimi Ambientali (CAM), è di fondamentale importanza, in quanto prerogativa per accedere ai fondi del Dispositivo di Ripresa e Resilenza, e prevede che tutti gli investimenti proposti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) non arrechino nessun danno significativo all’ambiente. La metodologia di lavoro prevede un’analisi dello stato dell’arte a partire dalle principali tappe normative e i regolamenti, dal livello internazionale a quello nazionale, che hanno portato alla nascita del Principio “Do No Significant Harm” (DNSH). Inoltre, vengono analizzate le linee guida nazionali e internazionali disponibili per l’applicazione del principio DNSH nel campo dell’edilizia. La parte sperimentale prevista riguarda l’analisi critica delle procedure per la stesura della relazione DNSH e della relazione dei Criteri Minimi Ambientali (CAM) attraverso un caso di studio relativo alla demolizione e ricostruzione di una scuola nel vicentino (in collaborazione con la società Nexteco SRL presso cui è stato svolto un tirocinio extra-curriculare), ponendo in evidenza gli strumenti normativi e metodologici esistenti e le principali criticità. Facendo riferimento al caso studio, un obiettivo specifico di questo lavoro è quello di realizzare un approfondimento sul criterio “Economia Circolare” e sulla Prassi di Riferimento (UNI-PdR 75:2020) che definisce una metodologia per la decostruzione selettiva e il recupero dei rifiuti, andando a valutare le modalità di applicazione e identificando eventuali complessità legate al quadro normativo attuale. Questa prassi risulta essere uno strumento fondamentale in quanto definisce le condizioni affinché il prodotto secondario abbia un mercato rispettando in questo modo i vincoli imposti dalla Tassonomia. Da questo lavoro di tesi, per quanto concerne l’obiettivo Economia Circolare, ci si aspetta una conformità ai vincoli presenti nella Linea Guida per il principio DNSH ovvero che almeno il 70% (in termini di peso) dei rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi prodotti in cantiere è preparato per il riutilizzo, il riciclaggio e altri tipi di recupero di materiale. Questo però non basta per sottostare ai vincoli imposti dalla Tassonomia (art. 13) in quanto per parlare di circolarità e al contempo non generare un impatto ambientale, bisogna che i prodotti secondari, derivati dal riciclo dei materiali di demolizione, presentino delle condizioni favorevoli nel mercato. L’uso della Prassi di Riferimento UNI-PdR 75:2020 in questo ambito risulta una novità importante per la generazione di materiali da demolizione dai quali si possano generare delle materie prime secondarie con un valore di mercato.
2024-03-12
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