Il progetto di tesi si occupa del restauro della scultura lapidea policroma medievale in territorio veneto. Quest’ultimo è ricco di opere scultoree che conservano tracce superstiti di policromia, secondo un’usanza che fino all’avvento del Rinascimento ha caratterizzato il mondo della scultura lapidea e dei rilievi architettonici. A seguito di una disamina introduttiva sui significati e le tecniche di applicazione del colore nella scultura litica, l’elaborato prende in esame alcuni casi esemplari siti all’interno del territorio regionale per analizzare l’approccio che il restauro ha osservato tra i secoli XIX e XXI nei confronti della policromia di questo particolare tipo di manufatti. Tramite una prospettiva diacronica, indaga le procedure e le metodologie che hanno caratterizzato la prassi di intervento durante i secoli precedenti, per confrontarla con quella più recente e delineare tappe, soluzioni di continuità e punti di rottura nell’evoluzione della tecnica e della teoria del restauro. In particolare, cerca di stabilire se e in quale senso vi sia stata un’oscillazione tra gli estremi del ripristino e della rimozione e le diverse soluzioni di compromesso, nella consapevolezza che la presenza della policromia può modificare la percezione di un’opera scultorea e di come altresì il risultato di ogni specifico intervento di restauro derivi dalle intenzioni legate alla ricezione stessa dell’opera.
Prassi di restauro della policromia nella scultura lapidea medievale tra XIX e XXI secolo in ambito veneto
Visentin, Anna
2023/2024
Abstract
Il progetto di tesi si occupa del restauro della scultura lapidea policroma medievale in territorio veneto. Quest’ultimo è ricco di opere scultoree che conservano tracce superstiti di policromia, secondo un’usanza che fino all’avvento del Rinascimento ha caratterizzato il mondo della scultura lapidea e dei rilievi architettonici. A seguito di una disamina introduttiva sui significati e le tecniche di applicazione del colore nella scultura litica, l’elaborato prende in esame alcuni casi esemplari siti all’interno del territorio regionale per analizzare l’approccio che il restauro ha osservato tra i secoli XIX e XXI nei confronti della policromia di questo particolare tipo di manufatti. Tramite una prospettiva diacronica, indaga le procedure e le metodologie che hanno caratterizzato la prassi di intervento durante i secoli precedenti, per confrontarla con quella più recente e delineare tappe, soluzioni di continuità e punti di rottura nell’evoluzione della tecnica e della teoria del restauro. In particolare, cerca di stabilire se e in quale senso vi sia stata un’oscillazione tra gli estremi del ripristino e della rimozione e le diverse soluzioni di compromesso, nella consapevolezza che la presenza della policromia può modificare la percezione di un’opera scultorea e di come altresì il risultato di ogni specifico intervento di restauro derivi dalle intenzioni legate alla ricezione stessa dell’opera.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/9652