In questa tesi ho voluto redigere l’inventario e studiare la storia dell’archivio parrocchiale della B.V. del Carmine e dei SS. Pietro e Paolo di Udine, una delle più antiche parrocchie cittadine. Essa raccoglie in sé due chiese: S. Pietro apostolo, antica chiesa parrocchiale non più esistente, e l’attuale chiesa della B.V. del Carmine. Fu inoltre sede di due diversi conventi: prima di un gruppo di Carmelitani calzati, tra il 1525 e il 1770 e successivamente di un gruppo di Minori conventuali, tra il 1771 e il 1806. Entrambi i conventi furono smantellati a causa di successive soppressioni delle congregazioni religiose per mano veneziana e napoleonica. L'archivio parrocchiale è tuttora conservato nella canonica, in buone condizioni ma privo di strumenti di corredo. Dopo un attento studio e piccoli interventi di riordino, ne ho steso l’inventario: per la struttura ho preso come esempio gli alberi archivistici e le serie presenti in Ecclesiae Venetae, mentre per la sua realizzazione formale mi sono attenuta alle schede descrittive del software Arianna, dal quale deriva CEI-Ar, applicativo voluto dalla CEI per la descrizione degli archivi storici ecclesiastici. In questo modo il mio lavoro si pone come una solida base per una eventuale futura adesione ai sistemi informativi degli archivi storici della chiesa. Inoltre, per rendere la tesi più completa ho cercato di rintracciare gli archivi dei Carmelitani e dei Francescani che vi hanno dimorato, attualmente non più conservati nella canonica.
L’archivio parrocchiale della B.V. del Carmine di Udine: storia, riordino e inventario
Giusti, Gaia
2021/2022
Abstract
In questa tesi ho voluto redigere l’inventario e studiare la storia dell’archivio parrocchiale della B.V. del Carmine e dei SS. Pietro e Paolo di Udine, una delle più antiche parrocchie cittadine. Essa raccoglie in sé due chiese: S. Pietro apostolo, antica chiesa parrocchiale non più esistente, e l’attuale chiesa della B.V. del Carmine. Fu inoltre sede di due diversi conventi: prima di un gruppo di Carmelitani calzati, tra il 1525 e il 1770 e successivamente di un gruppo di Minori conventuali, tra il 1771 e il 1806. Entrambi i conventi furono smantellati a causa di successive soppressioni delle congregazioni religiose per mano veneziana e napoleonica. L'archivio parrocchiale è tuttora conservato nella canonica, in buone condizioni ma privo di strumenti di corredo. Dopo un attento studio e piccoli interventi di riordino, ne ho steso l’inventario: per la struttura ho preso come esempio gli alberi archivistici e le serie presenti in Ecclesiae Venetae, mentre per la sua realizzazione formale mi sono attenuta alle schede descrittive del software Arianna, dal quale deriva CEI-Ar, applicativo voluto dalla CEI per la descrizione degli archivi storici ecclesiastici. In questo modo il mio lavoro si pone come una solida base per una eventuale futura adesione ai sistemi informativi degli archivi storici della chiesa. Inoltre, per rendere la tesi più completa ho cercato di rintracciare gli archivi dei Carmelitani e dei Francescani che vi hanno dimorato, attualmente non più conservati nella canonica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/8955