Negli ultimi anni è aumentata l’attenzione al tema della parità di genere, la così detta gender equality, vale a dire la condizione nella quale le persone ricevono pari trattamenti, con uguale facilità di accesso a risorse e opportunità indipendentemente dal genere. In particolar modo l’attenzione si è posta nel contesto lavorativo in cui, per parità di genere si intende parità di trattamento e di accesso ai dipendenti al mondo del lavoro indipendentemente dal genere e senza discriminazioni nei processi di selezione, reclutamento e formazione. L’obiettivo della sensibilizzazione al tema è quello di incrementare la presenza delle donne nelle posizioni apicali e rendere più semplice il raggiungimento di tali posizioni, al fine di ridurre il divario sociale e lavorativo che le donne tradizionalmente nel corso della storia hanno sperimentato e che le relega a lavori su scala ridotta. Con uno sguardo al mondo accademico-universitario la situazione presenta sempre le stesse problematiche e perplessità della situazione nel contesto lavorativo. Le donne, seppur presenti in numero maggiore rispetto gli uomini tra gli iscritti nell'università, tendenzialmente sono sempre presenti in numero minore nelle varie posizioni della carriera accademica. Infatti, come emerge dal rapporto “Laureate e laureati: scelte, esperienze e realizzazioni professionali” realizzato dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea in Italia il numero delle studentesse donna iscritte a corsi di laurea (55%) prevale sul numero degli uomini. Addirittura il numero delle donne laureate (circa il 60%) è superiore rispetto a quello degli uomini e registra migliori performance sia in termini di regolarità degli studi che di votazione finale conseguita. Concludono gli studi, infatti, il 60,2% delle donne contro il 55,5% degli uomini e la valutazione finale risulta essere pari a 103,9 per le prime e 102,1 per i secondi. L'elaborato si propone dapprima di analizzare il contesto socio-culturale e politico-legislativo in cui si sviluppa il fenomeno e successivamente individua quelle che sono le politiche attuate dagli Stati e più nello specifico da istituti universitari al fine di promuovere la parità di genere nella carriera accademica. Infine si andrà ad operare un’analisi comparativa tra l’Università Ca’ Foscari di Venezia ed altri istituti italiani simili per dimensioni e rilevanza quali l’università L’Orientale di Napoli, l’Università degli Studi di Palermo, l’Alma Mater di Bologna e l’Università degli studi di Padova, al fine di analizzare la presenza delle donne nel contesto universitario, per verificare l’adeguamento del nostro istituto al tema della gender equality rispetto agli altri istituti italiani.

Donne e parità di genere nel mondo accademico: analisi tra diverse Università italiane

Squarcina, Martina
2022/2023

Abstract

Negli ultimi anni è aumentata l’attenzione al tema della parità di genere, la così detta gender equality, vale a dire la condizione nella quale le persone ricevono pari trattamenti, con uguale facilità di accesso a risorse e opportunità indipendentemente dal genere. In particolar modo l’attenzione si è posta nel contesto lavorativo in cui, per parità di genere si intende parità di trattamento e di accesso ai dipendenti al mondo del lavoro indipendentemente dal genere e senza discriminazioni nei processi di selezione, reclutamento e formazione. L’obiettivo della sensibilizzazione al tema è quello di incrementare la presenza delle donne nelle posizioni apicali e rendere più semplice il raggiungimento di tali posizioni, al fine di ridurre il divario sociale e lavorativo che le donne tradizionalmente nel corso della storia hanno sperimentato e che le relega a lavori su scala ridotta. Con uno sguardo al mondo accademico-universitario la situazione presenta sempre le stesse problematiche e perplessità della situazione nel contesto lavorativo. Le donne, seppur presenti in numero maggiore rispetto gli uomini tra gli iscritti nell'università, tendenzialmente sono sempre presenti in numero minore nelle varie posizioni della carriera accademica. Infatti, come emerge dal rapporto “Laureate e laureati: scelte, esperienze e realizzazioni professionali” realizzato dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea in Italia il numero delle studentesse donna iscritte a corsi di laurea (55%) prevale sul numero degli uomini. Addirittura il numero delle donne laureate (circa il 60%) è superiore rispetto a quello degli uomini e registra migliori performance sia in termini di regolarità degli studi che di votazione finale conseguita. Concludono gli studi, infatti, il 60,2% delle donne contro il 55,5% degli uomini e la valutazione finale risulta essere pari a 103,9 per le prime e 102,1 per i secondi. L'elaborato si propone dapprima di analizzare il contesto socio-culturale e politico-legislativo in cui si sviluppa il fenomeno e successivamente individua quelle che sono le politiche attuate dagli Stati e più nello specifico da istituti universitari al fine di promuovere la parità di genere nella carriera accademica. Infine si andrà ad operare un’analisi comparativa tra l’Università Ca’ Foscari di Venezia ed altri istituti italiani simili per dimensioni e rilevanza quali l’università L’Orientale di Napoli, l’Università degli Studi di Palermo, l’Alma Mater di Bologna e l’Università degli studi di Padova, al fine di analizzare la presenza delle donne nel contesto universitario, per verificare l’adeguamento del nostro istituto al tema della gender equality rispetto agli altri istituti italiani.
2022-10-26
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/8946