La presente tesi è frutto di un lavoro di traduzione di quattro articoli specialistici sull’inquinamento da plastica nella Repubblica Popolare Cinese. La plastica è un materiale ampiamente utilizzato nella vita di tutti i giorni, è economica, versatile, leggera e resistente, ma il suo difficile e scorretto smaltimento sta gravando sull’inquinamento ambientale mondiale. A due anni dal China’s Ban per vietare l’importazione dei rifiuti stranieri, soprattutto in plastica, il governo cinese ha avviato un piano quinquennale (2020-2025) per ridurre e vietare la produzione, la vendita e il consumo dei prodotti in plastica monouso in Cina. Il 19 gennaio 2020, la Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme e il Ministero dell’Ecologia e dell’Ambiente hanno pubblicato le "Iniziative per intensificare il controllo sull'inquinamento da plastica", avviando una serie di politiche per affrontare "l'inquinamento bianco" a partire dalle città principali fino al livello nazionale entro il 2025. Nonostante i concetti di riciclaggio e sostenibilità siano giunti relativamente tardi in Cina, anche le imprese si stanno innovando in questa direzione, sostituendo i prodotti usa e getta di uso quotidiano (sacchetti, stoviglie, cannucce, cotton-fioc e imballaggi), a favore di alternative green volte a soddisfare la domanda dei consumatori e a resistere alla battaglia commerciale contro la concorrenza. La tesi è suddivisa in tre capitoli principali: introduzione all’argomento, quattro proposte di traduzione degli articoli in oggetto e relativo commento traduttologico. Infine, viene fornito un glossario sul lessico specialistico presente negli articoli tradotti.
2020-2025: La Cina dichiara guerra alla plastica monouso. Traduzione e commento di quattro articoli specialistici
Casara, Nicole
2021/2022
Abstract
La presente tesi è frutto di un lavoro di traduzione di quattro articoli specialistici sull’inquinamento da plastica nella Repubblica Popolare Cinese. La plastica è un materiale ampiamente utilizzato nella vita di tutti i giorni, è economica, versatile, leggera e resistente, ma il suo difficile e scorretto smaltimento sta gravando sull’inquinamento ambientale mondiale. A due anni dal China’s Ban per vietare l’importazione dei rifiuti stranieri, soprattutto in plastica, il governo cinese ha avviato un piano quinquennale (2020-2025) per ridurre e vietare la produzione, la vendita e il consumo dei prodotti in plastica monouso in Cina. Il 19 gennaio 2020, la Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme e il Ministero dell’Ecologia e dell’Ambiente hanno pubblicato le "Iniziative per intensificare il controllo sull'inquinamento da plastica", avviando una serie di politiche per affrontare "l'inquinamento bianco" a partire dalle città principali fino al livello nazionale entro il 2025. Nonostante i concetti di riciclaggio e sostenibilità siano giunti relativamente tardi in Cina, anche le imprese si stanno innovando in questa direzione, sostituendo i prodotti usa e getta di uso quotidiano (sacchetti, stoviglie, cannucce, cotton-fioc e imballaggi), a favore di alternative green volte a soddisfare la domanda dei consumatori e a resistere alla battaglia commerciale contro la concorrenza. La tesi è suddivisa in tre capitoli principali: introduzione all’argomento, quattro proposte di traduzione degli articoli in oggetto e relativo commento traduttologico. Infine, viene fornito un glossario sul lessico specialistico presente negli articoli tradotti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/8387