Dinanzi a un contesto socio-economico profondamente mutato, l’atteggiamento al vertice della leadership cinese, ha conosciuto, negli ultimi decenni, importanti cambiamenti, sintetizzati nel concetto di “società armoniosa”. Si tratta di un modello di sviluppo che pone l’accento sulla riduzione del divario tra aree urbane e aree rurali, tra regioni costiere e regioni interne e sulla promozione di un sistema incentrato sulla equa distribuzione del reddito e delle risorse materiali tra la popolazione, allo scopo di porre fine al fenomeno delle sperequazioni. Il raggiungimento di tali obiettivi ha domandato alla classe dirigente la realizzazione di una rete di sicurezza sociale estesa ed efficiente quanto più vicina possibile ai modelli di welfare moderni. Partendo da un’analisi generale sul sistema di sicurezza sociale in Cina, oggetto della presente ricerca sarà lo studio approfondito del meccanismo di funzionamento delle pensioni di anzianità, quindi le peculiarità del sistema previdenziale, infine la storia e l’evoluzione delle leggi di riforma che si sono susseguite fino alla sua formulazione più recente. Le pensioni in Cina poggiano su un sistema pensato esclusivamente per offrire protezione sociale agli anziani delle aree urbane e ai lavoratori impiegati nel settore statale. Garantisce generosi trattamenti a pochi “eletti” e grava sulle giovani generazioni costrette a sostenere un numero di anziani in costante aumento. Al giorno d’oggi solo il 20% della popolazione cinese, stando alle stime dell’ OCED, beneficia di una pensione di anzianità . Nella seconda parte, l’indagine aprirà un focus sugli sviluppi delle pratiche capitaliste nella realtà urbana della zona economica speciale di Shenzhen, soprannominata la”fabbrica del mondo” per via della sua rapida affermazione nel settore manifatturiero e dell’elettronica, tentando una stima sull’evoluzione del welfare e del sistema pensionistico e comprendere, quindi, l’importanza che ha acquisito il modello sociale per la stabilità interna. Dalla sua designazione a località pilota, nei primi anni Ottanta, Shenzhen, ha portato avanti un piano di riforme economiche e sperimentato interventi sociali inediti che hanno segnato definitivamente ed ufficialmente il corso della storia economica.
L'evoluzione delle politiche previdenziali nella Cina post-maoista e l'affermazione del welfare capitalism nell'area di Shenzhen
Conte, Elena
2013/2014
Abstract
Dinanzi a un contesto socio-economico profondamente mutato, l’atteggiamento al vertice della leadership cinese, ha conosciuto, negli ultimi decenni, importanti cambiamenti, sintetizzati nel concetto di “società armoniosa”. Si tratta di un modello di sviluppo che pone l’accento sulla riduzione del divario tra aree urbane e aree rurali, tra regioni costiere e regioni interne e sulla promozione di un sistema incentrato sulla equa distribuzione del reddito e delle risorse materiali tra la popolazione, allo scopo di porre fine al fenomeno delle sperequazioni. Il raggiungimento di tali obiettivi ha domandato alla classe dirigente la realizzazione di una rete di sicurezza sociale estesa ed efficiente quanto più vicina possibile ai modelli di welfare moderni. Partendo da un’analisi generale sul sistema di sicurezza sociale in Cina, oggetto della presente ricerca sarà lo studio approfondito del meccanismo di funzionamento delle pensioni di anzianità, quindi le peculiarità del sistema previdenziale, infine la storia e l’evoluzione delle leggi di riforma che si sono susseguite fino alla sua formulazione più recente. Le pensioni in Cina poggiano su un sistema pensato esclusivamente per offrire protezione sociale agli anziani delle aree urbane e ai lavoratori impiegati nel settore statale. Garantisce generosi trattamenti a pochi “eletti” e grava sulle giovani generazioni costrette a sostenere un numero di anziani in costante aumento. Al giorno d’oggi solo il 20% della popolazione cinese, stando alle stime dell’ OCED, beneficia di una pensione di anzianità . Nella seconda parte, l’indagine aprirà un focus sugli sviluppi delle pratiche capitaliste nella realtà urbana della zona economica speciale di Shenzhen, soprannominata la”fabbrica del mondo” per via della sua rapida affermazione nel settore manifatturiero e dell’elettronica, tentando una stima sull’evoluzione del welfare e del sistema pensionistico e comprendere, quindi, l’importanza che ha acquisito il modello sociale per la stabilità interna. Dalla sua designazione a località pilota, nei primi anni Ottanta, Shenzhen, ha portato avanti un piano di riforme economiche e sperimentato interventi sociali inediti che hanno segnato definitivamente ed ufficialmente il corso della storia economica.File | Dimensione | Formato | |
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