La disciplina del lavoro agile o smart working è stata introdotta nell'ordinamento italiano con la legge 81/2017 dopo un lungo iter parlamentare. Lo smart working rappresenta una particolare modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato che si concretizza nella possibilità di svolgere la prestazione lavorativa anche all'esterno dei locali aziendali senza precisi vincoli di orario e di luogo. La decisione del legislatore di introdurre questa nuova modalità di esecuzione della prestazione nasce dall'esigenza di adeguare il mondo del lavoro al rapido cambiamento avvenuto dopo l'avvento di internet. Un ruolo fondamentale infatti, svolto dalla tecnologia in particolare dagli strumenti tecnologici di cui si avvale il lavoratore per svolgere la prestazione lavorativa. Gli obiettivi di questa tesi sono, in primo luogo, quello di analizzare il contesto normativo in cui inserisce lo smart working effettuando un paragone con un'altra disciplina dello svolgimento del lavoro: il telelavoro. In secondo luogo, si procederà con un'analisi approfondita e dettagliata della disciplina, concentrandosi in particolare sulla tematica della salute e sicurezza nei luoghi in cui viene svolta la prestazione lavorativa. In ultima istanza, si esaminerà e metterà a confronto l’applicazione della disciplina dello smart working in tre contesti diversi: l'Università Ca’ Foscari di Venezia, la Fondazione Ca’ Foscari e un'impresa privata, con l'intento di cogliere le differenze sostanziali attraverso i dati raccolti durante delle interviste svolte con dei soggetti che hanno partecipato all’organizzazione e applicazione della disciplina nel particolare contesto e/o che si avvalgono dello smart working.

Smart working: una opportunità di cambiamento o un'altra occasione mancata?

Orlandi, Chiara
2020/2021

Abstract

La disciplina del lavoro agile o smart working è stata introdotta nell'ordinamento italiano con la legge 81/2017 dopo un lungo iter parlamentare. Lo smart working rappresenta una particolare modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato che si concretizza nella possibilità di svolgere la prestazione lavorativa anche all'esterno dei locali aziendali senza precisi vincoli di orario e di luogo. La decisione del legislatore di introdurre questa nuova modalità di esecuzione della prestazione nasce dall'esigenza di adeguare il mondo del lavoro al rapido cambiamento avvenuto dopo l'avvento di internet. Un ruolo fondamentale infatti, svolto dalla tecnologia in particolare dagli strumenti tecnologici di cui si avvale il lavoratore per svolgere la prestazione lavorativa. Gli obiettivi di questa tesi sono, in primo luogo, quello di analizzare il contesto normativo in cui inserisce lo smart working effettuando un paragone con un'altra disciplina dello svolgimento del lavoro: il telelavoro. In secondo luogo, si procederà con un'analisi approfondita e dettagliata della disciplina, concentrandosi in particolare sulla tematica della salute e sicurezza nei luoghi in cui viene svolta la prestazione lavorativa. In ultima istanza, si esaminerà e metterà a confronto l’applicazione della disciplina dello smart working in tre contesti diversi: l'Università Ca’ Foscari di Venezia, la Fondazione Ca’ Foscari e un'impresa privata, con l'intento di cogliere le differenze sostanziali attraverso i dati raccolti durante delle interviste svolte con dei soggetti che hanno partecipato all’organizzazione e applicazione della disciplina nel particolare contesto e/o che si avvalgono dello smart working.
2020-03-18
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/4879