La tesi prende in considerazione la raccolta poetica di Stanisław Barańczak "Sztuczne oddychanie", scritta dall’autore tra la primavera del 1971 e l’estate del 1974. Si tratta di un insieme di ventisette componimenti che ha per tema la condizione di un uomo qualunque nella Polonia degli anni ʼ70. A tal proposito Stanisław Barańczak attribuisce al protagonista delle sue poesie il nome N.N., sigla polacca corrispondente all’italiano ‘milite ignoto’. Dello sconosciuto si descrive in versi il risveglio, la vita quotidiana, le riflessioni e i pensieri più intimi nel critico contesto storico della società polacca di inizio anni settanta. Tra i più insigni rappresentanti del movimento artistico-culturale Nowa Fala, Stanisław Barańczak con la raccolta poetica "Sztuczne oddychanie" denuncia la condizione restrittiva di una persona qualunque e il suo annichilimento nella propria stanza, unico spazio a disposizione per vivere. Nowa Fala nasce in Polonia alla fine degli anni ʼ60 come movimento artistico e letterario di protesta verso la condizione culturale e socio-economica polacca. Dall’autunno del ʼ67 alla primavera del ʼ68 gli studenti, gli intellettuali e gli operai polacchi si trovano uniti nel protestare contro la condizione socio-economica del paese. Nonostante l’insabbiamento del marzo polacco del ʼ68, nel dicembre del 1970 gli operai di Danzica e Stettino insorgono tanto contro il governo polacco-sovietico quanto contro la compressione salariale. Stanisław Barańczak concepisce la raccolta "Sztuczne oddychanie" dopo i gravi eventi di quell’anno e il breve assestamento socio-economico del paese, successivo alle dimissioni di Gomułka. Sullo sfondo delle asprezze quotidiane dei primi anni settanta l’autore traccia il profilo anonimo di un uomo condannato a divenire un essere qualunque tra tanti uomini qualunque.
Percorso iniziatico di un uomo qualunque: Respirazione artificiale di Stanisław Barańczak. Traduzione e commento.
Moretti, Nelly
2021/2022
Abstract
La tesi prende in considerazione la raccolta poetica di Stanisław Barańczak "Sztuczne oddychanie", scritta dall’autore tra la primavera del 1971 e l’estate del 1974. Si tratta di un insieme di ventisette componimenti che ha per tema la condizione di un uomo qualunque nella Polonia degli anni ʼ70. A tal proposito Stanisław Barańczak attribuisce al protagonista delle sue poesie il nome N.N., sigla polacca corrispondente all’italiano ‘milite ignoto’. Dello sconosciuto si descrive in versi il risveglio, la vita quotidiana, le riflessioni e i pensieri più intimi nel critico contesto storico della società polacca di inizio anni settanta. Tra i più insigni rappresentanti del movimento artistico-culturale Nowa Fala, Stanisław Barańczak con la raccolta poetica "Sztuczne oddychanie" denuncia la condizione restrittiva di una persona qualunque e il suo annichilimento nella propria stanza, unico spazio a disposizione per vivere. Nowa Fala nasce in Polonia alla fine degli anni ʼ60 come movimento artistico e letterario di protesta verso la condizione culturale e socio-economica polacca. Dall’autunno del ʼ67 alla primavera del ʼ68 gli studenti, gli intellettuali e gli operai polacchi si trovano uniti nel protestare contro la condizione socio-economica del paese. Nonostante l’insabbiamento del marzo polacco del ʼ68, nel dicembre del 1970 gli operai di Danzica e Stettino insorgono tanto contro il governo polacco-sovietico quanto contro la compressione salariale. Stanisław Barańczak concepisce la raccolta "Sztuczne oddychanie" dopo i gravi eventi di quell’anno e il breve assestamento socio-economico del paese, successivo alle dimissioni di Gomułka. Sullo sfondo delle asprezze quotidiane dei primi anni settanta l’autore traccia il profilo anonimo di un uomo condannato a divenire un essere qualunque tra tanti uomini qualunque.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
866294-1225264.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.93 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.93 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14247/4630