L’ambito che vuole essere indagato all’interno della ricerca si costituisce nelle pratiche di audience development applicate dagli istituti museali. Più nello specifico si cercherà quindi di comprendere la configurazione e il ruolo, all’interno delle suddette pratiche partecipative, di due elementi quali le partnership e lo sviluppo digitale. Se le pratiche partecipative sono il core di questa ricerca, l’evoluzione del ruolo e delle figura propria del museo è il contesto in cui questo accade. Partendo infatti dal presupposto che quest’ultimo non sia più esclusivamente identificato mediante i suoi obiettivi di collezione e conservazione, l’integrazione di nuove finalità quali il coinvolgimento di potenziali visitatori e il miglioramento della relazione con un pubblico già fidelizzato, sono diventati sempre più drivers di cambiamento. Infatti il pubblico museale non è più considerabile solo in base al ruolo tradizionalmente passivo, ed è per questa ragione che si parla quindi di pratiche inclusive e di co-creation marketing. E’ proprio all’interno del pubblico che si rintracciano fruitori che co-producono, e che perciò diventano in un qualche modo partner e collaboratori museali. E’ attraverso questi nuovi apporti in termini di prospettive che è possibile dedurre come e quanto l’applicazione di percorsi partecipativi stia scardinando le categorie attoriali tradizionali e che trovino in ciò un terreno critico di ridefinizione. Si tratterà dunque di analizzare le politiche di audience development facendo riferimento a pratiche partecipative e cercando quindi di comprendere l’apporto e la configurazione di alcune determinanti quali: lo sviluppo di partnership, l’approccio del co-creation marketing e la strategia di comunicazione, con un particolare focus sulle nuove tecnologie digitali e la comunicazione web e social. L’obiettivo principale sarà dunque quello di fornire una risposta al seguente quesito: come un museo può raggiungere efficacemente il suo pubblico? In ultima analisi l’obiettivo è quello di rintracciare nella pratica, attraverso uno specifico caso di studio, l’applicazione di strategie di audience development e processi partecipati e come questi siano introdotti dalle organizzazioni museali. Il caso proposto di Museomix s’inserisce quindi in maniera profittevole a spiegare le evidenze teoriche e si tratta di un format implementato per la prima volta nel 2011 al Museo di Arti Decorative di Parigi. E’ possibile definirlo come un laboratorio creativo multidisciplinare che ha l’ obiettivo di realizzare strumenti e prototipi utili a migliorare, quantitativamente ma soprattutto qualitativamente, la relazione museo-pubblico. Museomix non si costituisce come oggetto e obiettivo primario di indagine ma come luogo, spazio in senso lato, dove soggetti e pratiche sono osservabili e dove quindi è possibile la raccolta dati. Più nello specifico le dimensioni analizzate riguardano rispettivamente la valutazione del gradimento e dell’ impatto dei prototipi realizzati come costrutto utile a valutare l’efficacia, le diverse declinazioni empiriche dell’applicazione e degli effetti delle nuove tecnologie e dei sistemi di comunicazione, ed infine si dedica attenzione allo strumento delle partnership. La ricerca si conclude quindi tracciando e proponendo un modello generale che raggruppi le molteplici determinanti necessarie alla creazione e implementazione di pratiche partecipate e strategie di audience development museali. Cioè si definisce un framework interpretativo che individui nuovi approcci e modalità attraverso le quali attivare e coinvolgere efficacemente, nelle attività museali, i pubblici di riferimento.

Audience development e pratiche partecipative museali: il caso Museomix

Balerna, Alice
2019/2020

Abstract

L’ambito che vuole essere indagato all’interno della ricerca si costituisce nelle pratiche di audience development applicate dagli istituti museali. Più nello specifico si cercherà quindi di comprendere la configurazione e il ruolo, all’interno delle suddette pratiche partecipative, di due elementi quali le partnership e lo sviluppo digitale. Se le pratiche partecipative sono il core di questa ricerca, l’evoluzione del ruolo e delle figura propria del museo è il contesto in cui questo accade. Partendo infatti dal presupposto che quest’ultimo non sia più esclusivamente identificato mediante i suoi obiettivi di collezione e conservazione, l’integrazione di nuove finalità quali il coinvolgimento di potenziali visitatori e il miglioramento della relazione con un pubblico già fidelizzato, sono diventati sempre più drivers di cambiamento. Infatti il pubblico museale non è più considerabile solo in base al ruolo tradizionalmente passivo, ed è per questa ragione che si parla quindi di pratiche inclusive e di co-creation marketing. E’ proprio all’interno del pubblico che si rintracciano fruitori che co-producono, e che perciò diventano in un qualche modo partner e collaboratori museali. E’ attraverso questi nuovi apporti in termini di prospettive che è possibile dedurre come e quanto l’applicazione di percorsi partecipativi stia scardinando le categorie attoriali tradizionali e che trovino in ciò un terreno critico di ridefinizione. Si tratterà dunque di analizzare le politiche di audience development facendo riferimento a pratiche partecipative e cercando quindi di comprendere l’apporto e la configurazione di alcune determinanti quali: lo sviluppo di partnership, l’approccio del co-creation marketing e la strategia di comunicazione, con un particolare focus sulle nuove tecnologie digitali e la comunicazione web e social. L’obiettivo principale sarà dunque quello di fornire una risposta al seguente quesito: come un museo può raggiungere efficacemente il suo pubblico? In ultima analisi l’obiettivo è quello di rintracciare nella pratica, attraverso uno specifico caso di studio, l’applicazione di strategie di audience development e processi partecipati e come questi siano introdotti dalle organizzazioni museali. Il caso proposto di Museomix s’inserisce quindi in maniera profittevole a spiegare le evidenze teoriche e si tratta di un format implementato per la prima volta nel 2011 al Museo di Arti Decorative di Parigi. E’ possibile definirlo come un laboratorio creativo multidisciplinare che ha l’ obiettivo di realizzare strumenti e prototipi utili a migliorare, quantitativamente ma soprattutto qualitativamente, la relazione museo-pubblico. Museomix non si costituisce come oggetto e obiettivo primario di indagine ma come luogo, spazio in senso lato, dove soggetti e pratiche sono osservabili e dove quindi è possibile la raccolta dati. Più nello specifico le dimensioni analizzate riguardano rispettivamente la valutazione del gradimento e dell’ impatto dei prototipi realizzati come costrutto utile a valutare l’efficacia, le diverse declinazioni empiriche dell’applicazione e degli effetti delle nuove tecnologie e dei sistemi di comunicazione, ed infine si dedica attenzione allo strumento delle partnership. La ricerca si conclude quindi tracciando e proponendo un modello generale che raggruppi le molteplici determinanti necessarie alla creazione e implementazione di pratiche partecipate e strategie di audience development museali. Cioè si definisce un framework interpretativo che individui nuovi approcci e modalità attraverso le quali attivare e coinvolgere efficacemente, nelle attività museali, i pubblici di riferimento.
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