L'elaborato si pone l'obiettivo di esaminare l'area del Veneto centrale per verificare la presenza di eventuali potenzialità turistiche e la possibilità di un loro recupero e valorizzazione in ottica sostenibile. Il territorio considerato si estende dal fiume Muson al fiume Sile, includendo in particolare i tre corsi d'acqua Dese, Zero e Marzenego. Si è partiti dal concetto di città diffusa, la cui espansione ha interessato il territorio negli ultimi decenni, e si sono verificate le sue ripercussioni. Si è poi potuto osservare come in realtà l'area possegga numerose risorse storico – culturali e naturalistiche non adeguatamente conservate e valorizzate, le quali invece possono essere oggetto di una progettazione turistica sostenibile. Focalizzando l'attenzione proprio su queste ultime risorse, si sarebbe in grado anche di frenare la grande avanzata della cementificazione e di portare ad uno sviluppo turistico, soprattutto autoctono, nel territorio. Alla fine si sono volute enucleare alcune prospettive attuabili, sottolineando l'importanza di creare una rete di itinerari, puntando soprattutto sulla creazione di percorsi fluviali e di un ecomuseo dei mulini, manufatti di grande pregio molto diffusi nell'area esaminata, senza tralasciare il grande ruolo giocato dall'agricoltura e dal mondo rurale nel completare l'offerta turistica territoriale.
Fiumi e campagne come patrimonio per la sostenibilità ambientale: potenzialità turistiche e ricreative tra Sile e Muson
Vanin, Luana
2013/2014
Abstract
L'elaborato si pone l'obiettivo di esaminare l'area del Veneto centrale per verificare la presenza di eventuali potenzialità turistiche e la possibilità di un loro recupero e valorizzazione in ottica sostenibile. Il territorio considerato si estende dal fiume Muson al fiume Sile, includendo in particolare i tre corsi d'acqua Dese, Zero e Marzenego. Si è partiti dal concetto di città diffusa, la cui espansione ha interessato il territorio negli ultimi decenni, e si sono verificate le sue ripercussioni. Si è poi potuto osservare come in realtà l'area possegga numerose risorse storico – culturali e naturalistiche non adeguatamente conservate e valorizzate, le quali invece possono essere oggetto di una progettazione turistica sostenibile. Focalizzando l'attenzione proprio su queste ultime risorse, si sarebbe in grado anche di frenare la grande avanzata della cementificazione e di portare ad uno sviluppo turistico, soprattutto autoctono, nel territorio. Alla fine si sono volute enucleare alcune prospettive attuabili, sottolineando l'importanza di creare una rete di itinerari, puntando soprattutto sulla creazione di percorsi fluviali e di un ecomuseo dei mulini, manufatti di grande pregio molto diffusi nell'area esaminata, senza tralasciare il grande ruolo giocato dall'agricoltura e dal mondo rurale nel completare l'offerta turistica territoriale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/3346