Le aree marine protette rivestono un ruolo importante in tutto il mondo sia per la conservazione della biodiversità che vi si trova all'interno, sia perché possono rappresentare un importante punto di riferimento di un'area vasta di transizione in cui la conservazione viene estesa alle stesse attività umane quali i mestieri della piccola pesca artigianale e quindi a mantenere nel tempo professioni tradizionali che altrimenti andrebbero perdute. Gli obiettivi di questo progetto di tesi sono quelli di valutare lo sforzo di pesca nel Golfo di Trieste con particolare riferimento alla zona prospiciente l'intorno della Area Marina Protetta di Miramare, di fatto una Zona di Tutela biologica (D.M.16 marzo 2004). Nel manuale internazionale dello IUCN utilizzato per poter valutare l'efficacia di gestione dell'AMP di Miramare viene preso in considerazione l'indicatore bio-fisico dello sforzo di pesca e la sua pressione nelle aree sottoposte a regime di conservazione. La dinamica della pesca nel golfo e la sua ripercussione sull'area protetta viene esaminata in uno spazio temporale di dieci anni verificando la effettiva rappresentatività di questo indicatore nel valutare l'efficacia della gestione. Il lavoro dapprima ha esaminato gli indicatori scelti negli anni precedenti per caratterizzare l’efficacia di gestione della Riserva di Miramare con particolare riguardo al peso dato all’attività di pesca svolta all’esterno dell’area tutelata considerando le eventuali variazioni avvenute nel corso degli ultimi anni di monitoraggio. Parte che è stata successivamente implementata da indagini a mezzo di interviste su un numero selezionato di pescatori esercitanti nel Golfo ed in particolare nel comprensorio della Zona di Tutela Biologica situata nell'intorno dell'AMP di Miramare. La raccolta dati riguardanti il prelievo delle varie attività di pesca artigianale operanti nel Golfo è avvenuto attraverso sopralluoghi in banchina durante le fasi di sbarco del pescato, interviste e tramite la raccolta dati presenti al mercato ittico di Trieste e presso i vari consorzi di pesca. Questo lavoro ha preso in considerazione, inoltre, le variazioni degli introiti economici dei vari attrezzi da pesca operanti in Golfo in funzione delle variazioni degli stock delle specie target nel corso degli ultimi anni con particolare attenzione al periodo 2007-2013.

Valutazione dell'indicatore bio-fisico dello sforzo di pesca per valutare l'efficacia di gestione di un'area marina protetta.

Zanella, Andrea
2013/2014

Abstract

Le aree marine protette rivestono un ruolo importante in tutto il mondo sia per la conservazione della biodiversità che vi si trova all'interno, sia perché possono rappresentare un importante punto di riferimento di un'area vasta di transizione in cui la conservazione viene estesa alle stesse attività umane quali i mestieri della piccola pesca artigianale e quindi a mantenere nel tempo professioni tradizionali che altrimenti andrebbero perdute. Gli obiettivi di questo progetto di tesi sono quelli di valutare lo sforzo di pesca nel Golfo di Trieste con particolare riferimento alla zona prospiciente l'intorno della Area Marina Protetta di Miramare, di fatto una Zona di Tutela biologica (D.M.16 marzo 2004). Nel manuale internazionale dello IUCN utilizzato per poter valutare l'efficacia di gestione dell'AMP di Miramare viene preso in considerazione l'indicatore bio-fisico dello sforzo di pesca e la sua pressione nelle aree sottoposte a regime di conservazione. La dinamica della pesca nel golfo e la sua ripercussione sull'area protetta viene esaminata in uno spazio temporale di dieci anni verificando la effettiva rappresentatività di questo indicatore nel valutare l'efficacia della gestione. Il lavoro dapprima ha esaminato gli indicatori scelti negli anni precedenti per caratterizzare l’efficacia di gestione della Riserva di Miramare con particolare riguardo al peso dato all’attività di pesca svolta all’esterno dell’area tutelata considerando le eventuali variazioni avvenute nel corso degli ultimi anni di monitoraggio. Parte che è stata successivamente implementata da indagini a mezzo di interviste su un numero selezionato di pescatori esercitanti nel Golfo ed in particolare nel comprensorio della Zona di Tutela Biologica situata nell'intorno dell'AMP di Miramare. La raccolta dati riguardanti il prelievo delle varie attività di pesca artigianale operanti nel Golfo è avvenuto attraverso sopralluoghi in banchina durante le fasi di sbarco del pescato, interviste e tramite la raccolta dati presenti al mercato ittico di Trieste e presso i vari consorzi di pesca. Questo lavoro ha preso in considerazione, inoltre, le variazioni degli introiti economici dei vari attrezzi da pesca operanti in Golfo in funzione delle variazioni degli stock delle specie target nel corso degli ultimi anni con particolare attenzione al periodo 2007-2013.
2013-10-29
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