Nella tesi si affronta la disciplina delle fusioni transfrontaliere, ponendo particolare attenzione agli aspetti fiscali. Nel Capitolo 1 si analizza l’ambito comunitario e la volontà da parte del legislatore di creare un Mercato Unico Europeo nel quale le società possano circolare liberamente. In questo contesto viene emanata la X Direttiva (Direttiva 2005/56/Ce) sulle fusioni transnazionali, che permette di rendere omogenea la disciplina dal punto di vista civilistico. La Direttiva 90/434/Ce si occupa, invece, degli aspetti fiscali delle operazioni straordinarie intracomunitarie e permette di completare l’analisi della materia in esame. Nel terzo Capitolo si esamina la Libertà Stabilimento come la libertà che consente alle società di potersi fondere tra loro e circolare all’interno dello spazio economico europeo, in particolare gli articoli 49-54 del TFUE. Nell’analisi sono inserite anche le sentenze più significative della Corte di Giustizia Europea che hanno permesso l’evoluzione della disciplina. Il caso Sevic, in particolare, riguarda l’applicazione della libertà di stabilimento alla fusione transnazionale. Inoltre il legislatore comunitario, sempre con lo scopo di creare un Mercato Unico, introduce alcuni strumenti alternativi alla fusione, che producono, però, gli stessi effetti come la Società Europea. Il Capitolo 4 si riferisce a come l’Italia abbia recepito le Direttive in materia di fusioni transfrontaliere emanando il D. Lgs. n. 108/2008. Il Decreto ripropone la disciplina comunitaria adattata alle esigenze nazionali. Frequenti sono i rinvii alla disciplina interna sulle fusioni. Dal punto di vista fiscale si esaminano le Exit Taxes con le relative sentenze che hanno arricchito la materia. L’applicazione dell’Exit Tax consiste nel tassare all’uscita le plusvalenze che si determinano al momento del trasferimento in modo tale che lo Stato di Origine non perda gettito imponibile, ovviamente queste esigenze nazionali devono essere conciliate con il rispetto della libertà di stabilimento. Infine l’ultimo Capitolo è dedicato all’analisi dei casi di elusione fiscale, infatti molto spesso le società possono sfuggire alla tassazione attraverso l’utilizzo fraudolento dello strumento della fusione transfrontaliera. In questi casi i legislatori nazionali sono autorizzati ad intervenire applicando le proprie leggi nazionali che impediscono l’elusione.
La disciplina fiscale delle fusioni transnazionali
Maitan, Silvia
2017/2018
Abstract
Nella tesi si affronta la disciplina delle fusioni transfrontaliere, ponendo particolare attenzione agli aspetti fiscali. Nel Capitolo 1 si analizza l’ambito comunitario e la volontà da parte del legislatore di creare un Mercato Unico Europeo nel quale le società possano circolare liberamente. In questo contesto viene emanata la X Direttiva (Direttiva 2005/56/Ce) sulle fusioni transnazionali, che permette di rendere omogenea la disciplina dal punto di vista civilistico. La Direttiva 90/434/Ce si occupa, invece, degli aspetti fiscali delle operazioni straordinarie intracomunitarie e permette di completare l’analisi della materia in esame. Nel terzo Capitolo si esamina la Libertà Stabilimento come la libertà che consente alle società di potersi fondere tra loro e circolare all’interno dello spazio economico europeo, in particolare gli articoli 49-54 del TFUE. Nell’analisi sono inserite anche le sentenze più significative della Corte di Giustizia Europea che hanno permesso l’evoluzione della disciplina. Il caso Sevic, in particolare, riguarda l’applicazione della libertà di stabilimento alla fusione transnazionale. Inoltre il legislatore comunitario, sempre con lo scopo di creare un Mercato Unico, introduce alcuni strumenti alternativi alla fusione, che producono, però, gli stessi effetti come la Società Europea. Il Capitolo 4 si riferisce a come l’Italia abbia recepito le Direttive in materia di fusioni transfrontaliere emanando il D. Lgs. n. 108/2008. Il Decreto ripropone la disciplina comunitaria adattata alle esigenze nazionali. Frequenti sono i rinvii alla disciplina interna sulle fusioni. Dal punto di vista fiscale si esaminano le Exit Taxes con le relative sentenze che hanno arricchito la materia. L’applicazione dell’Exit Tax consiste nel tassare all’uscita le plusvalenze che si determinano al momento del trasferimento in modo tale che lo Stato di Origine non perda gettito imponibile, ovviamente queste esigenze nazionali devono essere conciliate con il rispetto della libertà di stabilimento. Infine l’ultimo Capitolo è dedicato all’analisi dei casi di elusione fiscale, infatti molto spesso le società possono sfuggire alla tassazione attraverso l’utilizzo fraudolento dello strumento della fusione transfrontaliera. In questi casi i legislatori nazionali sono autorizzati ad intervenire applicando le proprie leggi nazionali che impediscono l’elusione.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
842824-1214503.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.36 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.36 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14247/261