La tesi prende in esame il teatro a Bolzano quale riflesso delle caratteristiche sociali di una regione che da sempre si è contraddistinta per la presenza di due culture differenti, la tedesca e l’italiana. L’analisi verte su i tre teatri principali della città. Il teatro Kaiserkrone a Palazzo Pock, inaugurato nel 1805, è il primo teatro cittadino, esponente della cultura tedesca dove le opere italiane sono rappresentate in traduzione. Chiuso l’edificio ormai obsoleto nel 1906, Bolzano ha un nuovo teatro nel 1918 con la costruzione del Teatro Verdi, che nel corso degli anni diventa luogo d’incontro e di scontro di concezioni e pratiche di spettacolo appartenenti a stili diversi: un unicum nel panorama austriaco e italiano. Danneggiato dai bombardamenti alleati nel 1943, il teatro fu demolito definitivamente nel dopoguerra. Nel 1950 nasce a Bolzano un Teatro Stabile con l’obiettivo di superare reciproche diffidenze e barriere etniche che esistono nel campo della cultura: grazie a scelte culturali attente e mirate, il TSB permette, dunque, agli “italiani” dell’Alto Adige di sentirsi parte di una realtà più ampia. La prosa, che analizza il confronto tra la tradizione teatrale tedesca e quella italiana, è un esempio di questo tentativo. L’intervista al neodirettore dello Stabile, Walter Zambaldi, chiarisce, infine, cosa significa e comporta fare teatro in una terra di confine. Il rapporto tra teatro e pubblico, costitutivo del fenomeno teatrale, è oggetto dell’ultimo capitolo.
Teatro a Bolzano. Dal teatro Kaiserkrone a Palazzo Pock all’attuale Teatro Stabile
Rapisarda, Elisa
2016/2017
Abstract
La tesi prende in esame il teatro a Bolzano quale riflesso delle caratteristiche sociali di una regione che da sempre si è contraddistinta per la presenza di due culture differenti, la tedesca e l’italiana. L’analisi verte su i tre teatri principali della città. Il teatro Kaiserkrone a Palazzo Pock, inaugurato nel 1805, è il primo teatro cittadino, esponente della cultura tedesca dove le opere italiane sono rappresentate in traduzione. Chiuso l’edificio ormai obsoleto nel 1906, Bolzano ha un nuovo teatro nel 1918 con la costruzione del Teatro Verdi, che nel corso degli anni diventa luogo d’incontro e di scontro di concezioni e pratiche di spettacolo appartenenti a stili diversi: un unicum nel panorama austriaco e italiano. Danneggiato dai bombardamenti alleati nel 1943, il teatro fu demolito definitivamente nel dopoguerra. Nel 1950 nasce a Bolzano un Teatro Stabile con l’obiettivo di superare reciproche diffidenze e barriere etniche che esistono nel campo della cultura: grazie a scelte culturali attente e mirate, il TSB permette, dunque, agli “italiani” dell’Alto Adige di sentirsi parte di una realtà più ampia. La prosa, che analizza il confronto tra la tradizione teatrale tedesca e quella italiana, è un esempio di questo tentativo. L’intervista al neodirettore dello Stabile, Walter Zambaldi, chiarisce, infine, cosa significa e comporta fare teatro in una terra di confine. Il rapporto tra teatro e pubblico, costitutivo del fenomeno teatrale, è oggetto dell’ultimo capitolo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/22309