Questo elaborato ha l’intenzione di analizzare le aggregazioni tra imprese, in particolare quegli accordi che hanno lo scopo di supportare le imprese tramite la creazione di una rete; in particolare le reti di imprese che hanno come scopo principale l’internazionalizzazione dei suoi membri. Si articola in una prima fase di presentazione di quello che è il tessuto imprenditoriale italiano, dove prevalgono le piccole medie imprese, molto spesso legate ad una storia famigliare. Piccole realtà economiche che si sono ritrovate a dover competere su scala globale e a fronteggiare tempistiche di mercato molto più veloci rispetto ai loro standard lavorativi. Successivamente si affronta il tema dell’internazionalizzazione, cosa s’intende per processi di internazionalizzazione, come viene presentata in letteratura, perché rappresenta una necessità e non più una semplice opzione per le imprese. La scelta di un’ impresa di internazionalizzarsi rappresenta una scelta strategica perché modifica la struttura delle imprese e comporta una trasformazione del suo assetto. Internazionalizzare non significa solo cercare nuovi mercati di sbocco o spazi di approvvigionamento, o la scelta di dove allocare la produzione. Tutte queste sono solo alcune delle applicazioni che derivano da una decisione ben più profonda, una decisione a monte dei processi, nella quale l’impresa sceglie di revisionare il proprio asse strategico, aprendo la propria catena del valore al di là del territorio di partenza, al di la della sede geografica dell’impresa. Come le piccole medio imprese, ma soprattutto le micro imprese italiane, possono affrontare questi nuovi scenari? In che modo questa grande fetta del tessuto economico italiano deve ripensare il proprio modus operandi per non farsi schiacciare dai competitors internazionali? Il fulcro è superare la competizione individuale e collaborare per ottenere vantaggi comuni. Dal 2009 in Italia è stato introdotto il contratto di rete, uno strumento giuridico che cerca di rispondere ad esigenze di maggiore flessibilità da parte degli operatori. Il contratto di rete rappresenta una sorta di formalizzazione di pratiche di collaborazione tra imprese, attori economici ed enti di varia natura, ma il tessuto e il contesto in cui si creano delle reti di imprese è molto più complesso e non riducibile ad un solo contratto. Solitamente a questi accordi aderiscono imprese che avevano già collaborato in precedenza, o comunque si tratta di accordi tra attori con rapporti preesistenti, spesso localizzati in aree ad alta intensità distrettuale; ma come vedremo le reti hanno caratteristiche ben diverso rispetto ai distretti marshaliani. Le reti d’imprese tendono ad avere una locazione geografica più ampia rispetto ai classici distretti industriali, ecco perché si presta generosamente ad essere un ottimo strumento per i processi di internazionalizzazione di vario grado ed intensità.

Le reti d'imprese per l'internazionalizzazione: focus sui social networks

Borella, Ambra
2018/2019

Abstract

Questo elaborato ha l’intenzione di analizzare le aggregazioni tra imprese, in particolare quegli accordi che hanno lo scopo di supportare le imprese tramite la creazione di una rete; in particolare le reti di imprese che hanno come scopo principale l’internazionalizzazione dei suoi membri. Si articola in una prima fase di presentazione di quello che è il tessuto imprenditoriale italiano, dove prevalgono le piccole medie imprese, molto spesso legate ad una storia famigliare. Piccole realtà economiche che si sono ritrovate a dover competere su scala globale e a fronteggiare tempistiche di mercato molto più veloci rispetto ai loro standard lavorativi. Successivamente si affronta il tema dell’internazionalizzazione, cosa s’intende per processi di internazionalizzazione, come viene presentata in letteratura, perché rappresenta una necessità e non più una semplice opzione per le imprese. La scelta di un’ impresa di internazionalizzarsi rappresenta una scelta strategica perché modifica la struttura delle imprese e comporta una trasformazione del suo assetto. Internazionalizzare non significa solo cercare nuovi mercati di sbocco o spazi di approvvigionamento, o la scelta di dove allocare la produzione. Tutte queste sono solo alcune delle applicazioni che derivano da una decisione ben più profonda, una decisione a monte dei processi, nella quale l’impresa sceglie di revisionare il proprio asse strategico, aprendo la propria catena del valore al di là del territorio di partenza, al di la della sede geografica dell’impresa. Come le piccole medio imprese, ma soprattutto le micro imprese italiane, possono affrontare questi nuovi scenari? In che modo questa grande fetta del tessuto economico italiano deve ripensare il proprio modus operandi per non farsi schiacciare dai competitors internazionali? Il fulcro è superare la competizione individuale e collaborare per ottenere vantaggi comuni. Dal 2009 in Italia è stato introdotto il contratto di rete, uno strumento giuridico che cerca di rispondere ad esigenze di maggiore flessibilità da parte degli operatori. Il contratto di rete rappresenta una sorta di formalizzazione di pratiche di collaborazione tra imprese, attori economici ed enti di varia natura, ma il tessuto e il contesto in cui si creano delle reti di imprese è molto più complesso e non riducibile ad un solo contratto. Solitamente a questi accordi aderiscono imprese che avevano già collaborato in precedenza, o comunque si tratta di accordi tra attori con rapporti preesistenti, spesso localizzati in aree ad alta intensità distrettuale; ma come vedremo le reti hanno caratteristiche ben diverso rispetto ai distretti marshaliani. Le reti d’imprese tendono ad avere una locazione geografica più ampia rispetto ai classici distretti industriali, ecco perché si presta generosamente ad essere un ottimo strumento per i processi di internazionalizzazione di vario grado ed intensità.
2018-03-09
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