L’ingente ammontare di non performing loans nei bilanci delle banche europee e soprattutto di quelle italiane, è ad oggi uno dei maggiori problemi del sistema bancario. La tesi, oltre ad analizzare l'impatto quantitativo del fenomeno a livello europeo, e le peculiarità del caso italiano, si sofferma sulle strategie attuabili dalle singole banche per risolvere il problema, dalla gestione in-house delle poste alla loro cessione sul mercato secondario. L'elaborato approfondisce, inoltre, le novità apportate dal Governo Italiano nel biennio 2015-2016, nonché le proposte europee in corso di elaborazione, che incoraggiano gli intermediari a gestire attivamente i loro Npls affinché possa riattivarsi il processo di erogazione di nuovo credito all'economia reale. Sullo sfondo, la regolamentazione e la supervisione bancaria, armonizzati a livello europeo, che influenzano direttamente il fenomeno. In conclusione, un’analisi dell’ipotetica efficacia di una soluzione in corso di elaborazione: un'unica Asset Management Company dove possano confluire gli asset problematici di tutte le banche europee.
Il mercato dei non performing loans tra normativa di vigilanza ed esigenze prospettiche.
Danesin, Serena
2017/2018
Abstract
L’ingente ammontare di non performing loans nei bilanci delle banche europee e soprattutto di quelle italiane, è ad oggi uno dei maggiori problemi del sistema bancario. La tesi, oltre ad analizzare l'impatto quantitativo del fenomeno a livello europeo, e le peculiarità del caso italiano, si sofferma sulle strategie attuabili dalle singole banche per risolvere il problema, dalla gestione in-house delle poste alla loro cessione sul mercato secondario. L'elaborato approfondisce, inoltre, le novità apportate dal Governo Italiano nel biennio 2015-2016, nonché le proposte europee in corso di elaborazione, che incoraggiano gli intermediari a gestire attivamente i loro Npls affinché possa riattivarsi il processo di erogazione di nuovo credito all'economia reale. Sullo sfondo, la regolamentazione e la supervisione bancaria, armonizzati a livello europeo, che influenzano direttamente il fenomeno. In conclusione, un’analisi dell’ipotetica efficacia di una soluzione in corso di elaborazione: un'unica Asset Management Company dove possano confluire gli asset problematici di tutte le banche europee.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/20848