Il Seicento viene descritto da molti studiosi come un secolo intriso di violenza, caratterizzato dalla dominazione straniera e dalle ombre della Controriforma, colpito da una decadenza che coinvolse buona parte dell'Europa e che si sarebbe manifestata nelle rivoluzioni e nei sommovimenti scoppiati, quasi in sincronia, verso la metà del secolo. Per quanto riguarda la Repubblica di Venezia si trattò di una crisi che si manifestò pesantemente in tutti i settori, dal commercio, a quello sociale, politico ed istituzionale, investendo le strutture di governo e l'aristocrazia che le reggeva. Si trattò di una decadenza relativa in rapporto agli altri Stati, con una perdita di egemonia rispetto alle potenze commerciali nord-atlantiche, accompagnata da un crollo nel campo dei trasporti mercantili e del traffico portuale. In realtà l'economia della città in sé non declinò, grazie alla capacità di adeguamento ad alla flessibilità di alcuni settori economici, che permisero di ristrutturare l'occupazione dalle industrie di prodotti d'esportazione ad attività rivolte al mercato interno. Dopo un excursus storico del periodo, viene introdotta la figura del notaio, analizzandone dapprima l'evoluzione e andando poi ad approfondire la sua attività nella Venezia del XVII secolo, con particolare attenzione al suo ruolo nel sistema finanziario e creditizio. Analizzando gli atti del notaio Nicolò Bon dell'anno 1649 e approfondendo le tematiche più interessanti, il lavoro ha lo scopo di dimostrare che tale figura, oltre al ruolo di guida nella vita sociale, ricopriva anche quello di intermediario finanziario, svolgendo il lavoro che oggi è proprio di banche ed altri soggetti di intermediazione.
L'attività di un notaio veneziano del XVII secolo: Nicolò Bon nel 1649
Zanatta, Angelica
2013/2014
Abstract
Il Seicento viene descritto da molti studiosi come un secolo intriso di violenza, caratterizzato dalla dominazione straniera e dalle ombre della Controriforma, colpito da una decadenza che coinvolse buona parte dell'Europa e che si sarebbe manifestata nelle rivoluzioni e nei sommovimenti scoppiati, quasi in sincronia, verso la metà del secolo. Per quanto riguarda la Repubblica di Venezia si trattò di una crisi che si manifestò pesantemente in tutti i settori, dal commercio, a quello sociale, politico ed istituzionale, investendo le strutture di governo e l'aristocrazia che le reggeva. Si trattò di una decadenza relativa in rapporto agli altri Stati, con una perdita di egemonia rispetto alle potenze commerciali nord-atlantiche, accompagnata da un crollo nel campo dei trasporti mercantili e del traffico portuale. In realtà l'economia della città in sé non declinò, grazie alla capacità di adeguamento ad alla flessibilità di alcuni settori economici, che permisero di ristrutturare l'occupazione dalle industrie di prodotti d'esportazione ad attività rivolte al mercato interno. Dopo un excursus storico del periodo, viene introdotta la figura del notaio, analizzandone dapprima l'evoluzione e andando poi ad approfondire la sua attività nella Venezia del XVII secolo, con particolare attenzione al suo ruolo nel sistema finanziario e creditizio. Analizzando gli atti del notaio Nicolò Bon dell'anno 1649 e approfondendo le tematiche più interessanti, il lavoro ha lo scopo di dimostrare che tale figura, oltre al ruolo di guida nella vita sociale, ricopriva anche quello di intermediario finanziario, svolgendo il lavoro che oggi è proprio di banche ed altri soggetti di intermediazione.File | Dimensione | Formato | |
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