La presente ricerca ha come scopo di definire la nascita, l’evoluzione e la scomparsa dei mulini nella laguna di Venezia. Partendo dalla macinazione viene fatta una panoramica sulle tipologie di opifici idraulici spiegando la differenza tra i vari mulini, per passare poi alla descrizione delle strutture fondamentali che lo compongono e vengono indicati i diversi impieghi oltre a quello ben noto della macinazione dei cereali. A Venezia il mulino più diffuso è quello a marea, detto aquimolo, costruito su una diga o passatoia che chiude un’insenatura formando un bacino. La ricerca è stata condotta attraverso l’analisi e l’interpretazione delle fonti d’archivio, estremamente frammentarie e discontinue. I mulini compaiono nelle sentenze a partire dal IX secolo per poi sparire quasi completamente verso il XV secolo. Menzionati come oggetti di donazioni e lasciti testamentari, non viene mai fornita una descrizione dettagliata né della struttura né delle diverse funzioni in essa svolte. L’analisi sulle fonti scritte e sulla cartografia, ha portato ad approfondire solo alcune aree, quelle in cui è stato possibile ricostruire l’evoluzione di queste strutture in un arco temporale. Nonostante la mancanza di una solida evidenza archeologica, che confermi la presenza dei mulini in Laguna, in quanto non è mai stata messa in luce una struttura completa, ma solo strutture accessorie che vengono ipoteticamente ricondotte ad essi, viene fatta una panoramica dei siti pubblicati fino ad oggi. L’obbiettivo di questa tesi è di fornire una descrizione dettagliata dei mulini a Venezia per creare un modello che possa servire ad identificare queste strutture nelle future ricerche archeologiche.
Archeologia e storia dei mulini a Venezia
Bazzani, Liala
2019/2020
Abstract
La presente ricerca ha come scopo di definire la nascita, l’evoluzione e la scomparsa dei mulini nella laguna di Venezia. Partendo dalla macinazione viene fatta una panoramica sulle tipologie di opifici idraulici spiegando la differenza tra i vari mulini, per passare poi alla descrizione delle strutture fondamentali che lo compongono e vengono indicati i diversi impieghi oltre a quello ben noto della macinazione dei cereali. A Venezia il mulino più diffuso è quello a marea, detto aquimolo, costruito su una diga o passatoia che chiude un’insenatura formando un bacino. La ricerca è stata condotta attraverso l’analisi e l’interpretazione delle fonti d’archivio, estremamente frammentarie e discontinue. I mulini compaiono nelle sentenze a partire dal IX secolo per poi sparire quasi completamente verso il XV secolo. Menzionati come oggetti di donazioni e lasciti testamentari, non viene mai fornita una descrizione dettagliata né della struttura né delle diverse funzioni in essa svolte. L’analisi sulle fonti scritte e sulla cartografia, ha portato ad approfondire solo alcune aree, quelle in cui è stato possibile ricostruire l’evoluzione di queste strutture in un arco temporale. Nonostante la mancanza di una solida evidenza archeologica, che confermi la presenza dei mulini in Laguna, in quanto non è mai stata messa in luce una struttura completa, ma solo strutture accessorie che vengono ipoteticamente ricondotte ad essi, viene fatta una panoramica dei siti pubblicati fino ad oggi. L’obbiettivo di questa tesi è di fornire una descrizione dettagliata dei mulini a Venezia per creare un modello che possa servire ad identificare queste strutture nelle future ricerche archeologiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/17709