Questo studio intende analizzare la documentazione fotografica delle manifestazioni italiane comprese nel decennio 1968-1977, un momento storico di profonde trasformazioni nella società e nella cultura del paese. Dopo un excursus sull’evoluzione della fotografia giornalistica italiana tra il secondo dopoguerra e gli anni Sessanta, la tesi si propone di mettere in luce come la modernizzazione del cosiddetto “Sessantotto lungo” abbia riguardato anche il modo di guardare e raccontare gli eventi. L’analisi prende in considerazione il lavoro dei fotografi della contestazione e i loro spazi di pubblicazione, ma anche l’importanza delle immagini nel testimoniare i cambiamenti della società italiana e l’evoluzione del movimento. E lo fa attraverso le fotografie, dalle immagini più conosciute e diventate simbolo di quegli anni alle immagini rimaste a lungo negli archivi personali. La tesi mette inoltre in evidenza il ruolo delle fotogiornaliste che, negli anni della contestazione, hanno partecipato al movimento concependo la pratica fotografica come strumento di rivendicazione femminista. Infine, viene approfondito il lavoro di Tano D’amico e Paola Agosti, che hanno documentato il movimento a Roma. Attraverso l’analisi e il confronto delle loro fotografie, s’intende mettere in luce differenze e similitudini presenti nel lavoro dei fotografi e delle fotografe, per giungere alla conclusione che ciò che maggiormente li distingue sono le tematiche affrontate e le opportunità lavorative. Il lavoro è corredato di un’appendice con interviste ad alcuni fotografi e fotografe della contestazione realizzate nel corso della stesura della tesi.
1968-1977: il fotogiornalismo della contestazione. Autori e autrici a confronto
Colombi, Emma
2024/2025
Abstract
Questo studio intende analizzare la documentazione fotografica delle manifestazioni italiane comprese nel decennio 1968-1977, un momento storico di profonde trasformazioni nella società e nella cultura del paese. Dopo un excursus sull’evoluzione della fotografia giornalistica italiana tra il secondo dopoguerra e gli anni Sessanta, la tesi si propone di mettere in luce come la modernizzazione del cosiddetto “Sessantotto lungo” abbia riguardato anche il modo di guardare e raccontare gli eventi. L’analisi prende in considerazione il lavoro dei fotografi della contestazione e i loro spazi di pubblicazione, ma anche l’importanza delle immagini nel testimoniare i cambiamenti della società italiana e l’evoluzione del movimento. E lo fa attraverso le fotografie, dalle immagini più conosciute e diventate simbolo di quegli anni alle immagini rimaste a lungo negli archivi personali. La tesi mette inoltre in evidenza il ruolo delle fotogiornaliste che, negli anni della contestazione, hanno partecipato al movimento concependo la pratica fotografica come strumento di rivendicazione femminista. Infine, viene approfondito il lavoro di Tano D’amico e Paola Agosti, che hanno documentato il movimento a Roma. Attraverso l’analisi e il confronto delle loro fotografie, s’intende mettere in luce differenze e similitudini presenti nel lavoro dei fotografi e delle fotografe, per giungere alla conclusione che ciò che maggiormente li distingue sono le tematiche affrontate e le opportunità lavorative. Il lavoro è corredato di un’appendice con interviste ad alcuni fotografi e fotografe della contestazione realizzate nel corso della stesura della tesi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/17244