Il romanzo “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry è ad oggi il secondo libro più tradotto dopo la Bibbia e il Corano. Questo lavoro presenta, nella sua prima parte, un’analisi delle diverse strategie che sono state adottate da sei autori italiani nella loro impresa di traduzione del romanzo nei rispettivi dialetti. La scelta di analizzare le versioni dialettali del romanzo deriva dall’importanza che essi rappresentano nel patrimonio culturale italiano, con la conseguente volontà dei traduttori di trasmettere ciò attraverso tali idiomi. I dialetti scelti sono pertanto quelli che detengono il maggior prestigio letterario e una tradizione grafica letteraria ben definita, e sono: veneziano, romanesco, siciliano, napoletano, genovese e milanese. Nella seconda parte, dato il contesto geografico nel quale si inserisce il percorso di Laurea, si è voluto approfondire lo studio con un’analisi aggiuntiva, prendendo in considerazione tre ulteriori versioni dello stesso dialetto – per l’appunto il veneziano – di altrettanti autori. Il lavoro di ricerca e analisi si è composto di diverse fasi. Inizialmente è stata attuata una collazione tra le versioni dialettali del libro scelte ed il testo di riferimento. Parallelamente sono stati contattati ed intervistati personalmente i traduttori – telefonicamente o via mail – allo scopo di ottenere maggiori informazioni sulle strategie scelte, sulle eventuali difficoltà incontrate, nonché sull’esperienza di traduzione vera e propria. In una seconda fase ci si è addentrati in profondità nelle diverse versioni tradotte, per condurre un’analisi strutturata secondo i macrolivelli della grafia, della morfosintassi e della fraseologia e lessico.

Le strategie di traduzione de "Il Piccolo Principe" in sei dialetti italiani

Manzo, Ilaria
2019/2020

Abstract

Il romanzo “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry è ad oggi il secondo libro più tradotto dopo la Bibbia e il Corano. Questo lavoro presenta, nella sua prima parte, un’analisi delle diverse strategie che sono state adottate da sei autori italiani nella loro impresa di traduzione del romanzo nei rispettivi dialetti. La scelta di analizzare le versioni dialettali del romanzo deriva dall’importanza che essi rappresentano nel patrimonio culturale italiano, con la conseguente volontà dei traduttori di trasmettere ciò attraverso tali idiomi. I dialetti scelti sono pertanto quelli che detengono il maggior prestigio letterario e una tradizione grafica letteraria ben definita, e sono: veneziano, romanesco, siciliano, napoletano, genovese e milanese. Nella seconda parte, dato il contesto geografico nel quale si inserisce il percorso di Laurea, si è voluto approfondire lo studio con un’analisi aggiuntiva, prendendo in considerazione tre ulteriori versioni dello stesso dialetto – per l’appunto il veneziano – di altrettanti autori. Il lavoro di ricerca e analisi si è composto di diverse fasi. Inizialmente è stata attuata una collazione tra le versioni dialettali del libro scelte ed il testo di riferimento. Parallelamente sono stati contattati ed intervistati personalmente i traduttori – telefonicamente o via mail – allo scopo di ottenere maggiori informazioni sulle strategie scelte, sulle eventuali difficoltà incontrate, nonché sull’esperienza di traduzione vera e propria. In una seconda fase ci si è addentrati in profondità nelle diverse versioni tradotte, per condurre un’analisi strutturata secondo i macrolivelli della grafia, della morfosintassi e della fraseologia e lessico.
2019-03-06
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/1590