Nell'ambito dei Servizi pubblici, i professionisti sociali e sanitari si interfacciano quotidianamente con i bisogni, le esigenze, le difficoltà, le complessità, ma anche con le risorse e le potenzialità delle comunità con cui operano. Dal loro osservatorio, essi incrociano ed assistono ai cambiamenti socio-demografici, politici ed economici in atto nelle società e negli Stati, e sono chiamati a rendere operativo il sistema di welfare che lo Stato nazione definisce in un determinato momento storico, traducendolo in azioni a favore della collettività o dei singoli individui che ne facciano richiesta. Nelle ultime decadi fenomeni quali la globalizzazione e le politiche neoliberali hanno portato a trasformazioni più rapide e pervasive che in passato, e gli operatori dei Servizi pubblici hanno dovuto affrontare i cambiamenti rivedendo e aggiornando le pratiche professionali; uno di questi cambiamenti riguarda l'approccio alle persone straniere o appartenenti a minoranze culturali, che portano una molteplicità di visioni, prospettive, punti di vista con cui gli operatori devono inevitabilmente interagire. Ma gli operatori dei Servizi socio-sanitari sono preparati ad affrontare questa nuova realtà? E quali sono le pratiche che mettono in atto nel gestire quotidianamente la relazione con un'"alterità" portatrice - in genere - di grandi complessità? Questa tesi ha affrontato tali interrogativi attraverso un'analisi delle pratiche professionali in atto presso i Servizi sociali e socio-sanitari pubblici della città di Udine, effettuando interviste in Focus Group agli operatori e individualmente ad alcune persone immigrate o di minoranza culturale; i risultati della ricerca sono stati successivamente confrontati con uno specifico modello di "approccio interculturale", che ha fornito un possibile percorso nell'affrontare la complessità degli attuali fruitori dei Servizi.
Intercultura, progetto sociale: responsabilità, sfide e impegni nei Servizi alla persona. Linee di ricerca nei Servizi pubblici della città di Udine.
Ursella, Laura
2020/2021
Abstract
Nell'ambito dei Servizi pubblici, i professionisti sociali e sanitari si interfacciano quotidianamente con i bisogni, le esigenze, le difficoltà, le complessità, ma anche con le risorse e le potenzialità delle comunità con cui operano. Dal loro osservatorio, essi incrociano ed assistono ai cambiamenti socio-demografici, politici ed economici in atto nelle società e negli Stati, e sono chiamati a rendere operativo il sistema di welfare che lo Stato nazione definisce in un determinato momento storico, traducendolo in azioni a favore della collettività o dei singoli individui che ne facciano richiesta. Nelle ultime decadi fenomeni quali la globalizzazione e le politiche neoliberali hanno portato a trasformazioni più rapide e pervasive che in passato, e gli operatori dei Servizi pubblici hanno dovuto affrontare i cambiamenti rivedendo e aggiornando le pratiche professionali; uno di questi cambiamenti riguarda l'approccio alle persone straniere o appartenenti a minoranze culturali, che portano una molteplicità di visioni, prospettive, punti di vista con cui gli operatori devono inevitabilmente interagire. Ma gli operatori dei Servizi socio-sanitari sono preparati ad affrontare questa nuova realtà? E quali sono le pratiche che mettono in atto nel gestire quotidianamente la relazione con un'"alterità" portatrice - in genere - di grandi complessità? Questa tesi ha affrontato tali interrogativi attraverso un'analisi delle pratiche professionali in atto presso i Servizi sociali e socio-sanitari pubblici della città di Udine, effettuando interviste in Focus Group agli operatori e individualmente ad alcune persone immigrate o di minoranza culturale; i risultati della ricerca sono stati successivamente confrontati con uno specifico modello di "approccio interculturale", che ha fornito un possibile percorso nell'affrontare la complessità degli attuali fruitori dei Servizi.File | Dimensione | Formato | |
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