Questo studio indaga l’uso delle labializzazioni nella lingua dei segni italiana (LIS), in corrispondenza di focus informativi e focus contrastivi correttivi, nella produzione di due adulti Sordi segnanti nativi. In primo luogo, la somministrazione di due task di elicitazione ha consentito di approfondire i risultati ottenuti in altre lingue dei segni (Crasborn & Van der Kooij, 2013; Kimmelman, 2014; Navarrete-González, 2016; 2019) e apportare un contributo alla ricerca sulla LIS: infatti, osservando la lunghezza delle labializzazioni prodotte in presenza o assenza di focus, i risultati suggeriscono la possibilità che queste marchino il focus discorsivo. Secondariamente, la manipolazione degli stimoli sperimentali ha permesso di osservare la lunghezza delle labializzazioni al variare di altre due variabili indipendenti (il tipo di focus ed il ruolo sintattico del DP focalizzato), approfondendo così delle asimmetrie riscontrate nella letteratura sulle lingue vocali e dei segni riguardo alla marcatura di focus. Nel complesso, indagando una funzione linguistica specifica, quale quella focalizzante, questa ricerca fornisce un’evidenza concreta delle simili funzioni discorsivo-pragmatiche svolte dai gesti co-verbali e dalle labializzazioni rispettivamente nel canale acustico-vocale e in quello visivo-gestuale, inserendosi nel dibattito sullo status linguistico assunto dal mouthing con l’adozione di un approccio misto-gestuale (Fontana, 2008; 2009; Fontana & Raniolo 2015; Fontana & Roccaforte, 2015; Roccaforte, 2016), a supporto di una concezione multimodale del linguaggio.
L’uso del mouthing in corrispondenza di focus nella lingua dei segni italiana (LIS): un’evidenza sperimentale della funzione discorsivo-pragmatica delle labializzazioni in comparazione con i gesti co-verbali
Ardita, Gabriella
2021/2022
Abstract
Questo studio indaga l’uso delle labializzazioni nella lingua dei segni italiana (LIS), in corrispondenza di focus informativi e focus contrastivi correttivi, nella produzione di due adulti Sordi segnanti nativi. In primo luogo, la somministrazione di due task di elicitazione ha consentito di approfondire i risultati ottenuti in altre lingue dei segni (Crasborn & Van der Kooij, 2013; Kimmelman, 2014; Navarrete-González, 2016; 2019) e apportare un contributo alla ricerca sulla LIS: infatti, osservando la lunghezza delle labializzazioni prodotte in presenza o assenza di focus, i risultati suggeriscono la possibilità che queste marchino il focus discorsivo. Secondariamente, la manipolazione degli stimoli sperimentali ha permesso di osservare la lunghezza delle labializzazioni al variare di altre due variabili indipendenti (il tipo di focus ed il ruolo sintattico del DP focalizzato), approfondendo così delle asimmetrie riscontrate nella letteratura sulle lingue vocali e dei segni riguardo alla marcatura di focus. Nel complesso, indagando una funzione linguistica specifica, quale quella focalizzante, questa ricerca fornisce un’evidenza concreta delle simili funzioni discorsivo-pragmatiche svolte dai gesti co-verbali e dalle labializzazioni rispettivamente nel canale acustico-vocale e in quello visivo-gestuale, inserendosi nel dibattito sullo status linguistico assunto dal mouthing con l’adozione di un approccio misto-gestuale (Fontana, 2008; 2009; Fontana & Raniolo 2015; Fontana & Roccaforte, 2015; Roccaforte, 2016), a supporto di una concezione multimodale del linguaggio.File | Dimensione | Formato | |
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