Analisi delle cause economiche che portarono all'emigrazione veneta di fine Ottocento. L'analisi prende in considerazione le cause interne alla regione Veneto e le congiunture internazionali che influirono. La tesi prende in esame le condizioni economiche durante gli ultimi anni della Repubblica di Venezia. I problemi regionali e gli strumenti utilizzati dalla classe dirigente veneta, che non sempre fece le mosse giuste. Vengono successivamente analizzati i cambiamenti introdotti dalle diverse dominazioni straniere che si alternano fino al 1866, anno dell'annessione al Regno d'Italia. Sotto il governo italiano il Veneto subì un passaggio da una politica economica di tipo protezionistica, se non addirittura proibizionistica, a un tipo liberistico. Il cambiamento pose la regione alla mercé della concorrenza italiana e straniera. La rivoluzione industriale migliorò il trasporto delle merci e persone e fu una delle cause dirette della Grande Depressione di fine secolo. Il Regno d'Italia fu costretto infine ad adottare una politica protezionistica che produsse anch'essa effetti negativi sulla popolazione rurale veneta. Quest'ultima, in linea con quanto stava accadendo, cercò nell'emigrazione (sia stagionale che permanente) una via di fuga dalla miseria. Il fenomeno dell'emigrazione produsse infine condizioni di miglioramento che unite alla congiuntura economica mondiale migliorò le condizioni di vita dei contadini veneti e pose, per un lontano futuro, le basi di uno sviluppo importante.

Cause economiche dell'emigrazione veneta nell'Ottocento

Bottin, Marco
2015/2016

Abstract

Analisi delle cause economiche che portarono all'emigrazione veneta di fine Ottocento. L'analisi prende in considerazione le cause interne alla regione Veneto e le congiunture internazionali che influirono. La tesi prende in esame le condizioni economiche durante gli ultimi anni della Repubblica di Venezia. I problemi regionali e gli strumenti utilizzati dalla classe dirigente veneta, che non sempre fece le mosse giuste. Vengono successivamente analizzati i cambiamenti introdotti dalle diverse dominazioni straniere che si alternano fino al 1866, anno dell'annessione al Regno d'Italia. Sotto il governo italiano il Veneto subì un passaggio da una politica economica di tipo protezionistica, se non addirittura proibizionistica, a un tipo liberistico. Il cambiamento pose la regione alla mercé della concorrenza italiana e straniera. La rivoluzione industriale migliorò il trasporto delle merci e persone e fu una delle cause dirette della Grande Depressione di fine secolo. Il Regno d'Italia fu costretto infine ad adottare una politica protezionistica che produsse anch'essa effetti negativi sulla popolazione rurale veneta. Quest'ultima, in linea con quanto stava accadendo, cercò nell'emigrazione (sia stagionale che permanente) una via di fuga dalla miseria. Il fenomeno dell'emigrazione produsse infine condizioni di miglioramento che unite alla congiuntura economica mondiale migliorò le condizioni di vita dei contadini veneti e pose, per un lontano futuro, le basi di uno sviluppo importante.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/11257