L’Orto botanico di Padova fu istituito nel 1545 per la coltivazione delle piante medicinali, ossia dei “semplici”, i medicamenti che provenivano direttamente dalla natura (hortus simplicium). Gli studenti di medicina si dedicavano a tali studi nei mesi estivi, quando non era possibile effettuare autopsie nel teatro anatomico a causa delle alte temperature. Tale istituto era retto da un direttore, tradizionalmente chiamato prefetto, che si occupava della gestione amministrativa dell’Orto botanico e della sovrintendenza ai lavori dei giardinieri, ricoprendo inoltre la cattedra di Botanica presso l’Università degli Studi di Padova. Il fondo archivistico oggetto di questo lavoro, conservato presso la storica biblioteca dell’istituto, è quindi composto, oltre che dall’archivio proprio dell’Istituto di epoca sette-novecentesca, anche dalla documentazione relativa all’attività scientifica di quattro tra i più importanti prefetti che hanno retto l’istituto in questo periodo: Giovanni Marsili, Giuseppe Antonio Bonato, Roberto De Visiani e Pier Andrea Saccardo. In tale carteggio si ritrovano infatti i documenti inerenti la docenza universitaria, la copiosa corrispondenza personale ed esperti botanici di fama internazionale e il materiale preparatorio per la redazione di saggi ed articoli scientifici. L’inventario analitico dell’archivio dell’Orto botanico di Padova e dei suoi prefetti, che costituisce la presente tesi, rappresenta quindi il principale strumento che si offre all’Istituto per la tutela della propria documentazione e agli studiosi per la valorizzazione dei suoi contenuti, ai fini della ricerca storico-scientifica. Esso è redatto secondo la classica tripartizione: introduzione storico-istituzionale, storico-archivistica e metodologica; descrizione analitica del fondo secondo le norme internazionali; indice dei nomi di persona, famiglia, luogo ed istituzione.
L’archivio dell’Orto botanico di Padova e dei suoi prefetti (1763-1915): inventario analitico, vicende istituzionali e profili biografici.
Notolini, Giulia
2018/2019
Abstract
L’Orto botanico di Padova fu istituito nel 1545 per la coltivazione delle piante medicinali, ossia dei “semplici”, i medicamenti che provenivano direttamente dalla natura (hortus simplicium). Gli studenti di medicina si dedicavano a tali studi nei mesi estivi, quando non era possibile effettuare autopsie nel teatro anatomico a causa delle alte temperature. Tale istituto era retto da un direttore, tradizionalmente chiamato prefetto, che si occupava della gestione amministrativa dell’Orto botanico e della sovrintendenza ai lavori dei giardinieri, ricoprendo inoltre la cattedra di Botanica presso l’Università degli Studi di Padova. Il fondo archivistico oggetto di questo lavoro, conservato presso la storica biblioteca dell’istituto, è quindi composto, oltre che dall’archivio proprio dell’Istituto di epoca sette-novecentesca, anche dalla documentazione relativa all’attività scientifica di quattro tra i più importanti prefetti che hanno retto l’istituto in questo periodo: Giovanni Marsili, Giuseppe Antonio Bonato, Roberto De Visiani e Pier Andrea Saccardo. In tale carteggio si ritrovano infatti i documenti inerenti la docenza universitaria, la copiosa corrispondenza personale ed esperti botanici di fama internazionale e il materiale preparatorio per la redazione di saggi ed articoli scientifici. L’inventario analitico dell’archivio dell’Orto botanico di Padova e dei suoi prefetti, che costituisce la presente tesi, rappresenta quindi il principale strumento che si offre all’Istituto per la tutela della propria documentazione e agli studiosi per la valorizzazione dei suoi contenuti, ai fini della ricerca storico-scientifica. Esso è redatto secondo la classica tripartizione: introduzione storico-istituzionale, storico-archivistica e metodologica; descrizione analitica del fondo secondo le norme internazionali; indice dei nomi di persona, famiglia, luogo ed istituzione.File | Dimensione | Formato | |
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